La terapia psicodinamica breve (Brief Psychodynamic Therapy, BTP) è un approccio psicoterapeutico che deriva dalla tradizione psicoanalitica, ma si caratterizza per una struttura temporale limitata, una focalizzazione tematica chiara e un’alleanza terapeutica attiva e collaborativa. A differenza della psicoanalisi classica, la BTP si propone come intervento mirato e orientato al cambiamento, mantenendo al tempo stesso l’attenzione sui processi inconsci, i conflitti interiori e le relazioni oggettuali.
Le BTP si sono sviluppate nel corso del Novecento a partire dai lavori di Franz Alexander, Peter Sifneos, David Malan, Horacio Etchegoyen e Habib Davanloo, e si sono consolidate come modelli evidence-based per il trattamento della depressione, in particolare nei pazienti con stili relazionali rigidi, sofferenza affettiva cronica e conflitti interiorizzati.
La BTP si fonda sul presupposto che molti sintomi depressivi siano l’espressione di conflitti psichici inconsci, spesso legati a relazioni significative del passato che continuano a influenzare la vita emotiva del soggetto nel presente. Questi conflitti generano ansia, inibizione, autosvalutazione o rabbia trattenuta, che possono manifestarsi sotto forma di umore depresso, colpa, anedonia, ritiro sociale o disturbi somatici.
L’obiettivo della BTP è portare alla luce tali dinamiche nascoste, aiutando il paziente a riconoscere i modelli relazionali disfunzionali, le difese inconsce e i sentimenti rimossi, per favorire una rielaborazione emotiva e un cambiamento nel modo di sentire e relazionarsi.
I concetti centrali del modello includono:
La BTP si articola in un numero limitato di sedute, in genere da 12 a 25, distribuite su 3–6 mesi, con incontri settimanali. La terapia si avvia con una fase di valutazione diagnostica approfondita, che mira a individuare:
Durante il trattamento, il terapeuta adotta uno stile attivo ma empatico, favorendo il contatto con le emozioni autentiche e interpretando il transfert in modo costruttivo. La relazione terapeutica è vista come uno spazio trasformativo, in cui è possibile vivere e rielaborare esperienze emotive profonde, spesso per la prima volta.
La terapia psicodinamica breve è indicata in particolare nei pazienti con depressione lieve o moderata, in cui siano evidenti fattori di personalità, conflitti affettivi irrisolti o schemi relazionali ripetitivi. È utile nei casi in cui:
È controindicata nei quadri di depressione grave con sintomi psicotici, nei disturbi cognitivi maggiori o nei pazienti con bassa capacità di introspezione. Può invece essere molto efficace nei pazienti che hanno già seguito altri trattamenti senza benefici duraturi o che desiderano lavorare sul significato profondo della sofferenza.
Negli ultimi decenni, numerosi studi controllati hanno validato l’efficacia della BTP nel trattamento della depressione. Le metanalisi indicano che essa è almeno equivalente alla CBT nei quadri lievi e moderati, con un miglioramento progressivo anche dopo la conclusione della terapia, grazie al processo di rielaborazione profonda avviato durante il trattamento.
Le terapie psicodinamiche brevi producono una riduzione clinicamente significativa dei sintomi depressivi e un miglioramento del funzionamento globale, con effetti comparabili a quelli dei trattamenti farmacologici nei pazienti motivati e ben selezionati.
Le linee guida NICE ne riconoscono l’utilità come opzione alternativa o complementare in pazienti che preferiscono un approccio esplorativo. L’APA include la BTP tra gli interventi supportati da evidenze moderate nella depressione unipolare.
La terapia psicodinamica breve offre un approccio profondo e trasformativo alla depressione, incentrato non solo sul sintomo ma sulle radici affettive e relazionali della sofferenza. È particolarmente indicata per i pazienti che desiderano comprendere il senso della propria crisi emotiva, in un contesto terapeutico caldo, contenitivo e strutturato.
Pur richiedendo motivazione, riflessività e una buona capacità di introspezione, la BTP rappresenta una risorsa preziosa per quei pazienti che cercano un cambiamento duraturo, radicato nella comprensione di sé e nella rielaborazione dei legami emotivi più profondi.