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Farmacogenetica nella depressione

La farmacogenetica studia come le variazioni genetiche individuali influenzano la risposta ai farmaci. In psichiatria, e in particolare nel trattamento della depressione maggiore, questa disciplina sta emergendo come strumento per personalizzare la scelta e il dosaggio degli antidepressivi, con l'obiettivo di migliorare l'efficacia terapeutica e ridurre il rischio di effetti collaterali.


Nonostante la disponibilità di numerosi antidepressivi, la risposta clinica rimane imprevedibile: circa un paziente su tre non ottiene una remissione soddisfacente al primo trattamento. L’integrazione di test farmacogenetici nella pratica clinica potrebbe rappresentare una svolta verso una psichiatria di precisione.

Principali geni coinvolti

I test farmacogenetici disponibili oggi si concentrano su due principali aree:

Metabolismo: sistema CYP450

Il citocromo P450 è una famiglia di enzimi epatici responsabili della metabolizzazione di numerosi farmaci psichiatrici. I polimorfismi genetici più rilevanti includono:


In base al profilo genetico, un individuo può essere classificato come:

Farmacodinamica: recettori e trasportatori

Alcuni test analizzano polimorfismi di geni che modulano la sensibilità ai neurotrasmettitori:

Indicazioni e limiti della farmacogenetica

Secondo le linee guida internazionali (es. CPIC, APA, CANMAT), i test farmacogenetici sono particolarmente utili nei seguenti contesti:


Tuttavia, la farmacogenetica:

Test disponibili e interpretazione clinica

I principali pannelli farmacogenetici attualmente disponibili analizzano simultaneamente i polimorfismi di numerosi geni metabolici e farmacodinamici. Il referto solitamente suddivide i farmaci in tre categorie:


La decisione terapeutica basata sul test deve essere condivisa con il paziente, illustrando benefici e limiti predittivi, per mantenere un approccio centrato sulla persona.

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