La terapia interpersonale (IPT) è un trattamento psicologico strutturato e a breve termine, sviluppato originariamente da Gerald Klerman e Myrna Weissman negli anni ’70 per il trattamento della depressione maggiore. Il modello IPT si basa sull’assunto che le relazioni interpersonali influenzino profondamente il tono dell’umore, e che le difficoltà nei rapporti sociali o affettivi possano innescare, aggravare o mantenere un episodio depressivo.
A differenza della terapia cognitiva o comportamentale, l’IPT non si concentra primariamente sui pensieri o sui comportamenti del paziente, ma sulle interazioni sociali e sui ruoli relazionali. L’obiettivo centrale è aiutare il paziente a comprendere e affrontare le difficoltà interpersonali attuali che contribuiscono alla sofferenza, favorendo il miglioramento dei sintomi attraverso il rafforzamento delle competenze comunicative e relazionali.
L’IPT si fonda su un modello medico della depressione, in cui l’episodio depressivo è visto come una malattia episodica con fattori scatenanti ambientali, spesso di natura interpersonale. Il trattamento si concentra sul presente, e assume che migliorando la qualità delle relazioni e la gestione dei ruoli sociali, sia possibile ridurre significativamente la sintomatologia depressiva.
I principali fattori interpersonali che possono contribuire alla depressione, e che diventano oggetto centrale della terapia, sono:
Ogni percorso IPT si concentra su uno o due di questi temi, selezionati in base all’anamnesi recente e all’analisi del contesto relazionale attuale del paziente. L’intervento mira a rafforzare l’adattamento a questi eventi, migliorando la capacità di comunicare, negoziare e gestire i cambiamenti di ruolo o le perdite.
La IPT è tipicamente articolata in 12–16 sedute, suddivise in tre fasi:
La terapia ha un focus limitato nel tempo e nei contenuti, favorisce l’empowerment del paziente e utilizza una relazione terapeutica collaborativa ma direttiva, in cui il terapeuta assume un ruolo attivo nella definizione e gestione del percorso.
La terapia interpersonale è indicata per il trattamento della depressione maggiore nei suoi vari gradi di severità. È particolarmente efficace nei pazienti in cui fattori relazionali recenti sono coinvolti nell’insorgenza o nel mantenimento del quadro depressivo. È considerata un’opzione di prima scelta anche per pazienti che:
L’IPT è inoltre efficace nella prevenzione delle ricadute nei disturbi depressivi ricorrenti, soprattutto nei pazienti che mostrano pattern interpersonali disfunzionali persistenti. È stata adattata con successo anche a popolazioni specifiche come adolescenti, anziani, e pazienti depressi in gravidanza o post-partum.
Numerosi studi clinici e metanalisi confermano l’efficacia della IPT nella riduzione dei sintomi depressivi, con risultati comparabili a quelli della CBT e della farmacoterapia nei casi di depressione lieve e moderata. L’intervento si è dimostrato particolarmente utile anche in contesti ambulatoriali e di cure primarie.
Secondo le linee guida NICE, l’IPT è raccomandata come trattamento psicologico di prima linea nelle forme lievi e moderate di depressione, e come opzione aggiuntiva nei casi più gravi. L’American Psychiatric Association e il CANMAT la includono tra le terapie validate, sia in fase acuta che nella prevenzione delle ricadute, con un elevato grado di raccomandazione.
L’efficacia dell’IPT sembra essere massima quando il paziente riconosce un collegamento tra stato depressivo e eventi relazionali recenti e mostra apertura al lavoro sul piano delle interazioni sociali. I miglioramenti clinici spesso si accompagnano a un incremento del supporto percepito, una maggiore assertività e una riduzione dell’isolamento.
La terapia interpersonale è un trattamento breve, strutturato e scientificamente fondato, che pone al centro la qualità delle relazioni e l’adattamento ai cambiamenti sociali come chiavi per il superamento della depressione. La sua efficacia, flessibilità e applicabilità a diverse fasi della vita ne fanno una risorsa preziosa sia nella pratica clinica specialistica che in ambito ambulatoriale.
In un’epoca in cui la sofferenza depressiva è spesso legata a dinamiche di isolamento, solitudine o crisi dei legami affettivi, la IPT offre uno spazio terapeutico orientato al recupero delle connessioni relazionali significative e della capacità di affrontare i cambiamenti con maggiore equilibrio e sicurezza.