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Disturbi Depressivi Altri Specificati E Non Specificati
(ex Disturbo Depressivo NAS)

I Disturbi Depressivi Altri Specificati e Non Specificati rappresentano una categoria diagnostica prevista dal DSM-5 per inquadrare quelle condizioni cliniche in cui sono presenti sintomi depressivi significativi, ma che non soddisfano pienamente i criteri per una delle sindromi depressive codificate (come il Disturbo Depressivo Maggiore, la Distimia o il Disturbo Disforico Premestruale). Questa categoria ha sostituito, nel DSM-IV-TR, la definizione di Disturbo Depressivo Non Altrimenti Specificato (NAS), un'etichetta ancora ampiamente utilizzata nella pratica clinica quotidiana.


Il DSM-5 distingue due sottocategorie all'interno di questa definizione generale:


Entrambe le etichette sono appropriate solo quando il quadro clinico è chiaramente depressivo e determina una significativa compromissione del funzionamento globale della persona.

Eziologia

L’eziologia dei disturbi depressivi non tipici rispecchia quella delle forme maggiori e strutturate, e può essere ricondotta all’interazione tra molteplici fattori:

Patogenesi e fisiopatologia

Le forme depressive atipiche o sub-sindromiche si ritiene derivino da alterazioni più lievi, ma croniche e pervasive, delle vie neurobiologiche coinvolte nella regolazione del tono dell’umore. Le principali alterazioni riscontrate comprendono:

Queste anomalie si traducono clinicamente in un funzionamento emotivo instabile, vulnerabile allo stress e incline a fluttuazioni tonali anche minime, che tuttavia possono interferire in modo significativo con la qualità della vita del paziente.

Procedo ora con il Blocco 2, che includerà: fattori di rischio, manifestazioni cliniche e criteri diagnostici.

Fattori di rischio

I disturbi depressivi altri specificati e non specificati condividono molti dei fattori di rischio noti per i disturbi dell’umore più strutturati, pur in assenza di quadri sindromici completi. Tra i principali:

Manifestazioni cliniche

Le forme sub-sindromiche depressive sono estremamente eterogenee. La sintomatologia è simile a quella dell’episodio depressivo maggiore, ma in misura attenuata o con criteri incompleti. I pazienti possono lamentare:

In alcune forme, come la disforia premestruale o la depressione breve ricorrente, la sintomatologia può presentarsi con pattern temporali specifici. Talvolta prevalgono l’ansia, l’irritabilità o la labilità affettiva più che il tono dell’umore depresso in senso stretto.

Diagnosi e criteri diagnostici

Trattamento, prognosi e complicanze

Il trattamento dei disturbi depressivi altri specificati e non specificati si fonda su un approccio personalizzato, tenendo conto della gravità, della cronicità, dell’impatto funzionale e della presenza di comorbidità. In assenza di linee guida specifiche, ci si basa sui principi applicati agli episodi depressivi maggiori, con le dovute adattamenti:


La prognosi è generalmente favorevole nelle forme transitorie e contestuali, ma può complicarsi in caso di:

Un aspetto da considerare è che questi disturbi possono rappresentare una forma prodromica o attenuata di quadri affettivi maggiori, in particolare del disturbo bipolare (soprattutto tipo II). È quindi cruciale monitorare l’evoluzione clinica nel tempo.


Le principali complicanze dei disturbi depressivi altri specificati e non specificati includono:

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