In ambito psichiatrico, l’episodio misto rappresenta una particolare condizione clinica in cui coesistono, nello stesso periodo temporale, sintomi caratteristici sia dell’episodio maniacale che di quello depressivo. Questa forma di presentazione, per la sua complessità sintomatologica, tende a compromettere in modo severo il funzionamento globale del paziente, rendendo la diagnosi e la gestione terapeutica più complesse rispetto agli episodi puri.
I criteri diagnostici attualmente impiegati derivano dal DSM-IV TR, secondo cui si può porre diagnosi di episodio misto quando:
L’alterazione dell’umore è sufficientemente grave da causare una marcata compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o relazionale, oppure rende necessaria l’ospedalizzazione per prevenire danni a sé o ad altri.
I sintomi non devono essere giustificati dagli effetti fisiologici diretti di sostanze (farmaci, droghe) o da condizioni mediche generali (come ad esempio ipertiroidismo).
A differenza dell’episodio maniacale e depressivo, l’episodio misto si caratterizza per l’instabilità emotiva, con rapidi passaggi da euforia a disperazione, e una convivenza simultanea di sintomi contraddittori: il paziente può manifestare agitazione psicomotoria associata a ideazione suicidaria, oppure eloquio logorroico accompagnato da senso di colpa e autosvalutazione.
Dal punto di vista epidemiologico, si osserva una maggiore prevalenza in soggetti giovani e in anziani oltre i 60 anni, e l’esordio può avvenire de novo o come evoluzione di un episodio maniacale o depressivo precedentemente diagnosticato.
Quadro clinico
La compresenza di sintomi maniacali e depressivi rende l’episodio misto particolarmente impegnativo da riconoscere. I pazienti possono presentare contemporaneamente:
Iperattività psicomotoria e agitazione
Umore disforico con irritabilità marcata
Insonnia grave, con risvegli precoci e difficoltà ad addormentarsi
Ideazione suicidaria nonostante l’apparente incremento dell’energia
Logorrea e fuga delle idee associati a sentimenti di colpa o inutilità
Questa simultanea presenza di sintomi maniacali e depressivi è spesso responsabile di un’elevata reattività comportamentale e di un aumentato rischio di gesti autolesivi o tentativi di suicidio, il che rende l’episodio misto una condizione psichiatrica di emergenza, che necessita di trattamento tempestivo e specialistico.
Classificazione e specificazioni
Qualora l’episodio misto sia l’evento più recente all’interno di un disturbo dell’umore, può essere aggettivato in base alla gravità dei sintomi e al grado di disabilità funzionale:
Lieve: soddisfa i criteri diagnostici minimi e si associa a compromissione lieve del funzionamento.
Moderato: gravità intermedia tra le forme lievi e gravi, con sintomi clinicamente rilevanti e significativa disfunzione.
Grave senza manifestazioni psicotiche: i sintomi richiedono spesso sorveglianza o ricovero, ma in assenza di deliri o allucinazioni.
Grave con manifestazioni psicotiche: si associano a deliri (di colpa, rovina, grandezza, persecuzione) o allucinazioni, che possono essere congrue o incongrue all’umore.
In relazione all’evoluzione temporale, l’episodio può essere:
In remissione parziale: quando permangono alcuni sintomi ma non tali da soddisfare i criteri per un episodio completo o il periodo di benessere è inferiore a due mesi.
In remissione completa: quando l’individuo è completamente asintomatico da almeno due mesi.
Analogamente agli altri episodi dell’umore, anche l’episodio misto può presentarsi:
Con manifestazioni catatoniche, quali mutacismo, ecolalia, negativismo e posture stereotipate.
Ad esordio post-partum, con alterazioni dell’umore, oscillazioni affettive e comportamenti disfunzionali nei confronti del neonato, entro le prime 4 settimane dal parto.
L’inquadramento diagnostico e terapeutico deve essere affidato a uno specialista, in quanto l’instabilità del quadro misto richiede una valutazione dinamica, il monitoraggio attento della condotta suicidaria e una strategia terapeutica complessa, spesso basata sull’impiego combinato di stabilizzatori dell’umore, antipsicotici atipici e, in alcuni casi selezionati, benzodiazepine a breve termine.
Bibliografia
American Psychiatric Association. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. Fourth Edition – Text Revision (DSM-IV-TR). Masson, 2001.
Angst J et al. Prevalence, course and outcome of hypomania and depression in a prospective study of young adults. Eur Arch Psychiatry Clin Neurosci. 2010;260(6):427-436.
Akiskal HS et al. Recurrent brief depressive episodes with hypomanic features: the bipolar spectrum disorder. J Affect Disord. 2000;59(1):89-98.
Perugi G et al. Mixed states: diagnostic issues and operational definitions. CNS Spectr. 2001;6(5):389-397.
Swann AC et al. Mixed features and suicide risk in bipolar disorder. J Clin Psychiatry. 2013;74(4):362-369.
Benazzi F. Symptoms of depression as possible predictors of bipolar II disorder. Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry. 2003;27(7):1029-1035.
Koukopoulos A, Sani G. Mixed states: a nosological entity. Curr Psychiatry Rep. 2014;16(11):514.
Zimmerman M et al. Diagnosing bipolar disorder: a review of the performance of diagnostic instruments. J Clin Psychiatry. 2009;70(5):715-725.
Post RM, Leverich GS. Use of valproate in mixed affective states. J Clin Psychopharmacol. 2003;23(1):45-52.
Goodwin FK, Jamison KR. Manic-depressive illness: Bipolar disorders and recurrent depression. Oxford University Press, 2007.