Il Disturbo Bipolare e Correlati, Non Specificato è una categoria diagnostica prevista nel DSM-5 che raccoglie tutte le manifestazioni cliniche dell'umore caratterizzate da sintomi bipolari ma che non soddisfano pienamente i criteri per alcuno dei disturbi bipolari specifici.
Questa categoria sostituisce il precedente Disturbo Bipolare NAS (Non Altrimenti Specificato) del DSM-IV-TR, espressione ancora frequentemente utilizzata nella pratica clinica corrente.
Include pazienti con episodi affettivi misti, ipomaniacali o depressivi atipici, o con variazioni dell’umore rapide e irregolari che non rientrano nei criteri di durata, numero o intensità richiesti per la diagnosi di Disturbo Bipolare I, Disturbo Bipolare II o Disturbo Ciclotimico.
Le cause del disturbo bipolare non specificato sono analoghe a quelle dei disturbi bipolari maggiori e includono fattori genetici, neurobiologici e ambientali. Tuttavia, la natura incompleta o atipica della sintomatologia impedisce l’inquadramento in forme canoniche.
A livello neurobiologico, si ipotizza una disfunzione dei sistemi serotoninergico, dopaminergico e noradrenergico, con alterazioni nei circuiti della corteccia prefrontale, del sistema limbico e dei gangli della base. In alcuni casi possono essere coinvolti fattori organici sottostanti non ancora diagnosticati.
I principali fattori di rischio includono:
Il quadro clinico è eterogeneo e spesso sfuggente. Possono presentarsi:
I sintomi non sono sufficienti per diagnosticare un episodio depressivo maggiore, maniacale o ipomaniacale, oppure la durata degli episodi è troppo breve. Tuttavia, il distress soggettivo e l’impatto funzionale possono essere significativi.
Il Disturbo Bipolare e Correlati, Non Specificato (DSM-5) è una categoria residuale usata quando i sintomi di alterazione dell’umore sono chiaramente di tipo bipolare, ma non soddisfano completamente i criteri di nessuno dei disturbi specifici (Bipolare I, Bipolare II, Ciclotimico).
È una diagnosi di esclusione e può essere posta in una delle seguenti situazioni:
Questa diagnosi può essere utilizzata anche quando il clinico ritiene che vi sia una sindrome bipolare, ma i sintomi siano atipici, incompleti o non ancora evoluti in un quadro chiaro.
Secondo la classificazione del DSM-IV-TR, questa condizione era denominata Disturbo Bipolare Non Altrimenti Specificato (NAS), una dizione ancora comunemente utilizzata nella pratica clinica, soprattutto nei sistemi informativi e nella documentazione sanitaria in uso in Italia.
Possono essere utili strumenti come la Hypomania Checklist (HCL-32), la MOODS-SR o il Questionnaire for Bipolar Spectrum Disorders per individuare pattern ciclici latenti.
La terapia deve essere individualizzata. Spesso si ricorre a stabilizzatori dell’umore come:
Gli antidepressivi devono essere usati con cautela e solo in associazione a uno stabilizzatore, per evitare un viraggio verso la mania o l’instabilità.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale e la psicoeducazione sono spesso di supporto, specialmente nei casi con scarsa consapevolezza di malattia.
La prognosi è variabile e dipende dalla natura dei sintomi, dalla precocità della diagnosi e dalla risposta al trattamento. Nella maggior parte dei casi, il disturbo bipolare non specificato rappresenta una forma iniziale o atipica che può evolvere nel tempo verso un quadro più definito (bipolare I, II o ciclotimia).
Il rischio suicidario può essere presente e non va sottovalutato. L’aderenza terapeutica è spesso compromessa dalla natura instabile del disturbo e da una scarsa insight.
Le complicanze più frequenti includono:
Una diagnosi precoce e una gestione integrata sono fondamentali per limitare l’impatto clinico e prevenire l’aggravamento del disturbo.