La terapia interpensonale è
una terapia psicologica
incentrata sui fattori familiari e ambientali che predispongono allo
sviluppo e
al mantenimento della patologia depressiva. Si basa sull’assunto che
l’uomo sia
il risultato delle sue interazioni interpersonali, culturali ed
ambientali.
Richiede terapeuti specificatamente addestrati, prevede in media una
serie di
incontri settimanali, di circa un’ora, che si protraggono per un arco
di tempo
variabile tra le 12 e le 16 settimane ed è molto diffusa nei paesi
anglossassoni. La terapia punta all’identificazione e al miglioramento
delle
difficoltà interpersonali combattendo l’isolamento sociale, i problemi
irrisolti e i conflitti interpersonali. Come tutti gli interventi
psicoterapeutici
brevi non è in grado di portare ad un rimodellamento complessivo delle
caratteristiche della personalità ma si focalizza sulla risoluzione dei
sintomi
e sulla modificazione delle relazioni interpersonali attuali negative.
Si
focalizza su una delle quattro aree problematiche di Klerman che sono:
reazioni
abnormi alla perdita (incapacità di percorrere il normale processo del
lutto),
contrasti interpersonali (situazioni in cui il pz ed un’altra persona
per lui
significativa hanno aspettative non reciproche di ruolo e relazione),
transizioni di ruolo (difficoltà nell’affrontare cambiamenti richiesti
per
adattarsi a nuovi ruoli nel sistema sociale) e deficit interpersonali
(presenza
di relazioni inadeguati o inconsistenti che determinano un
impoverimento
sociale). Tale terapia punta alla remissione dei sintomi e
all’elaborazione di
strategie più efficaci per affrontare gli attuali problemi
interpersonali per
mezzo di un intervento focale del terapeuta volto a chiarire come il
paziente era
inserito nel contesto interpersonale e sociale prima dell’insorgere
della
patologia e come sia cambiato da quel momento in poi. Il terapeuta deve
rassicurare il paziente e chiarificarne gli stai emotivi, analizzare la sua
comunicazione interpersonale ed esaminare le sue percezioni ed
aspettative
nell’ambito dei rapporti interpersonali. A differenza degli altri
interventi
psicoterapeutici questo si configura meno diretto e più spontaneo,
puntando sul
materiale scelto dal paziente e sulla sua capacità di promuovere
autonomamente il
cambiamento. Il ruolo del paziente dunque è più attivo che in altre terapie
psicologiche.
TERAPIA PSICODINAMICA BREVE (BTP)
La terapia psicodinamica breve si basa sui presupposti
teorici
della psicoanalisi considerando il sintomo psichico come il risultato
di
conflitti intrapsichici incosci, attribuendo un importante ruolo
patogenetico
alle fasi precoci dello sviluppo.
Si cerca quindi, tramite questo tipo
di
interventi, una remissione sintomatologia attraverso il rimodellamento
di
assetti difensivi rigidi e un riassestamento della personalità del
soggetto.
Essendo però a breve termine non è possibile intervenire in modo
completo e
totale sulla personalità determinandone una ristrutturazione.
Si tende
quindi a
circoscrivere l'intervento ad un sintomo, un problema o un conflitto.
Per tale
ragione quindi i pazienti vanno scelti in base a rigorosi criteri di
selezione,
l'intervento deve essere focale ed il terapeuta deve avere un ruolo
attivo ed
esplicitare fin dalle prime sedute la durata temporale della terapia.