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TERAPIA COGNITIVA
(o COGNITIVO-COMPORTAMENTALE)


La terapia cognitiva è quella più ampiamente studiata e prevede in media dai 12 ai 20 incontri a cadenza settimanale in un arco temporale compreso tra le 12 e le 16 settimane e prende in esame gli schemi cognitivi fondamentali su cui si basa l’atività psichica.
Secondo le teorie cognitiviste ogni risposta a stimoli esterni è mediata dal ragionamento, quindi da pensiero, immagini e credenze.
La concettualizzazione cognitivistica della depressione da risalto alle ruminazioni ideative, cognizioni negative e arbitrarie.
Alla base della base di questo tipo di trattamento sta la convinzione che il comportamento dell’individuo è largamente determinato dal modo in cui questo struttura la propria visione del mondo e di se. Le cognizioni si basano su schemi sviluppati attraverso esperienze precedenti che si organizzano in costrutti stabili e funzionali.
I pazienti depressi filtrano le informazioni e gli stimoli esterni attraverso i propri schemi distorti con deduzioni e conclusioni indebite ed inappropriate.

Nel corso della TC il pz. viene gradualmente guidato a riconoscre quella che è la cosiddetta triade di Beck (il modo in cui gli individui considerano se stessi, il mondo e il futuro).
Il trattamento prevede l’utilizzo dello schema a tra colonne ABC di Ellis, dove in a sono elencati gli antecedenti (gli avvenimenti così come li riprenderebbe una telecamera) che fungono da stimolo per il soggetto, in B le credenze, il pensiero e i ragionamenti che riguardano gli antecedenti e in C le conseguenze emotive e comportamentali che seguono ciò che accade in B dato un certo A Questo ha lo scopo di far comprendere al pz cosa succede in C aiutandolo ad avere un riscontro ed un più adeguato metro di confronto delle sue emozioni negative.
Va spinto il paziente ad organizzarsi gradualmente le attività quotidiane, ad incrementare l’attività fisica, utile sia per l’umore che per l’anergia, va invogliato tramite la contrattazione di obbiettivi facili ma non sciocchi.
Il terapista, collegando i C ai B valuta le assunzione disfunzionali e le interferenze arbitrarie del paziente che può iniziare a discutere le sue convinzioni relative agli standars ricercati nelle situazioni di vita e del passato recente.
Il terapeuta deve quindi discutere le convinzioni del paziente, proporre alternative, chiarire il ruolo degli errori cognitivi, degli atteggiamenti di fondo e della distorsione delle aspettative fornendo una spiegazione cusale agli eventi.
Il paziente potrà quindi iniziare a impegnarsi in attività piacevoli ed interessanti che aveva abbandonato aumentando progressivamente il controllo sugli eventi quotidiani, con una pianificazione guidata dal terapista in modo decrescente. Vanno discusse e modificate valutazioni ed assunzioni relative a questioni specifiche di base aiutando il paziente ad acquisire una maggiore elasticità ed autonomia rispetto ai bisogni indispensabili.
Il terapista inizia quindi a collegare il risultato delle ristrutturazioni con alternative alle vicende quotidiane.
Infine il soggetto viene motivato a rivedere sinteticamente il proprio passato per riconcettualizzare l’idea di se e va informato sull’eventualità che il percorso futuro presenti altri stress ed eventi avversi con cui dovrà confrontarsi.


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