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DISTURBI BIPOLARI


Trattasi di disturbi dell’umore caratterizzati dalla presenza, a secondo del tipo, di episodi maniacali, ipomaniacali, misti a cui sovente si associano disturbi depressivi.


Disturbo Bipolare I

Ha un decorso clinico caratterizzato dalla presenza di uno o più episodi maniacali o misti a cui sovente si accompagnano uno o più episodi depressivi maggiori.
L’età media d’esordio è di 20 anni per entrambi i sessi, gli episodi maniacali spesso precedono o seguono quelli depressivi maggiori con un andamento caratteristico per ciascun soggetto, si verificano in media 10 episodi ogni quattro anni ma l’intervallo temporale tende a decrescere con l’aumentare dell’età.

I disturbi Bipolari I possono essere:
  1. disturbo bipolare I, episodio maniacale singolo: consta di un solo episodio maniacale;
  2. disturbo bipolare I, episodio misto singolo: consta di un solo episodio misto;
  3. disturbo bipolare I, più recente episodio ipomaniacale: con episodio ipomaniacale in atto o recente ed almeno un precedente episodio maniacale o misto;
  4. disturbo bipolare I, più recente episodio maniacale: con episodio maniacale in atto o recente ed almeno un precedente episodio depressivo maggiore, o maniacale, o misto;
  5. disturbo bipolare I, più recente episodio misto: con episodio misto in atto o recente ed almeno un precedente episodio di depressivo maggiore, maniacale o misto;
  6. disturbo bipolare I, più recente episodio depressivo maggiore: con episodio depressivo maggiore in atto o recente ed almeno un precedente episodio maniacale o misto;
  7. disturbo bipolare I, più recente episodio non specificato: con episodio non specifico (in cui sono soddisfatti, eccetto la durata, i criteri di un episodio o maniacale, o ipomaniacale, o depressivo maggiore, o misto) in atto o recente ed almeno un precedente episodio depressivo maggiore, maniacale o misto;

Ciascun tipo di disturbo bipolare I può essere ulteriormente differenziato in base alle caratteristiche del suo più recente episodio e quelli che presentano più di un episodio posso essere distinti in base alle caratteristiche dello spazio interepisodico in:
  1. con recupero interepisodico completo: se viene raggiunta una remissione completa tra i due episodi più recenti;
  2. senza recupero interepisodico completo: se non viene raggiunta una completa remissione tra i due episodi più recenti;

I disturbi bipolari I possono inoltre essere aggettivati come a cicli rapidi se sono presenti almeno quattro episodi di alterazione dell’umore nei 12 mesi precedenti, che soddisfino i criteri per l’episodio depressivo maggiore, maniacale, misto o ipomaniacale. Gli episodi sono demarcati da una remissione completa o parziale per almeno due mesi o da un viraggio di opposta polarità. Invece la specificazione ad andamento stagionale può essere attribuita solo agli episodi depressivi maggiori presenti nel corso del disturbo bipolare e che presentino lo stesso andamento di quello visto nel disturbo depressivo maggiore ricorrente cui si rimanda.


Disturbo bipolare II

Si caratterizza per la presenza di uno o più episodi depressivi maggiori con almeno un'episodio ipomaniacale e completa assenza di episodi maniacali o misti. I disturbi bipolari II possono essere distinti tra loro sulla base delle caratteristiche dell’episodio di alterazione dell’umore più recente, per le caratteristiche dello spazio interepisodico, per la ciclicità e l’andamento stagionale con le stesse modalità viste per i disturbi bipolari I.


Disturbo ciclotimico

Di solito esordisce in età adolescenziale o precocemente nella vita adulta ed è caratterizzato dalla presenza per almeno due anni (con eventuali periodi asintomatici non più lunghi di 2 mesi) di numerosi episodi ipomaniacali e numerosi periodi con sintomi depressivi che non soddisfano però i criteri dell’episodio depressivo maggiore. La sintomatologia deve comunque causare disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale e non deve essere attribuibile ad effetti diretti di una sostanza o a condizioni mediche generali. Inoltre durante i primi due anni di malattia non deve essere stato presente nessun episodio depressivo maggiore, maniacale o misto. Dopo i primi due anni possono sovrapporsi anche tali episodi e si fa allora una doppia diagnosi, aggiungendo a quella disturbo ciclotimico quella di disturbo Bipolare I o II.


Disturbo bipolare non altrimenti specificato

Comprende tutti quei disturbi bipolari che non rientrano nella suddetta classificazione, quali ad esempio:
  1. alternanza molto rapida (nel giro di giorni) di sintomi maniacali e depressivi che non soddisfano i criteri di durata per l’episodio maniacale o depressivo maggiore;
  2. episodi ipomaniacali ricorrenti senza sintomi depressivi intercorrenti;
  3. episodi ipomaniacali con sintomi depressivi cronici.


DISTURBI DEPRESSIVI NON ALTRIMENTI SPECIFICATI


In medicina la depressione rappresenta una patologica particolarmente rilevante che si estrinseca in diverse entità nosologiche, trattate precedentemente.
Esistono poi altre forme di depressione minore che rientrano nella macrocategoria dei disturbi depressivi non altrimenti specificati.

Rientrano in questa categoria tutti quei disturbi depressivi non inclusi nelle altre, quali ad esempio il disturbo disforico (premestruale), disturbo depressivo minore, disturbo depressivo breve ricorrente.


Disturbo disforico (premestruale)
Il disturbo depressivo disforico (premestruale) si caratterizza per la presenza di sintomatologia depressiva ha nella maggior parte dei cicli mestruali durante l’ultimo anno, con sintomatologia manifesta durante l’ultima settimana della fase luteinica con remissione entro pochi giorni dall’inizio delle mestruazioni. I sintomi devono però essere abbastanza gravi da influire marcatamente sulle attività sociali e lavorative ed essere assenti per almeno una settimana dopo le mestruazioni.


Disturbo depressivo minore
Il disturbo depressivo minore si caratterizza per la presenza di episodi della durata di almeno 2 settimane con sintomi depressivi ma con meno dei cinque richiesti per l’episodio depressivo maggiore.


Disturbo depressivo breve ricorrente
Il disturbo depressivo breve ricorrente si caratterizza per la presenza di episodi depressivi che durano da due giorni a due settimane almeno una volta al mese per 12 mesi (non associati al ciclo mestruale).


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