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POLICONDRITE RICORRENTE
La policondrite ricorrente è una patologia cronica recidivante
caratterizzata da infiammazione e distruzione dei tessuti cartilaginei.
Colpisce prevalentemente la razza bianca, senza predilezione di sesso
(rapporto maschi/femmine 1:1) con maggiore incidenza tra i 40e i 60
anni.
L’eziologia non è nota. Il processo patologico viene innescato da
stimoli sconosciuti che determinano liberazione di enzimi proteolitici
(condrocitari e/o monocitari) e radicali liberi dell’ossigeno con
esposizione di determinanti antigeni e danno strutturale.
Le lesioni istopatologhce consistono in una perdita della basofilia
cartillaginea con infiltato infiammatorio prevalentemente di
tipo linfoplasmacellulare e monocitario, e nelle fasi acute i
polimofronuclearti. La distruzione cartilaginea si estende
progressivamente, con andamento centripeto, dalla periferia verso il
centro della cartilagine. Le lesioni cartilaginee iniziano con tessuto
infiammatorio di granulazione che poi va incontro a sostituzione
fibrosa con aree di calcificazione ed ossificazione.
La policondrite ricorrente esordisce caratteristicamente con condrite
bilaterale del padiglione auricolare isolata o associata a
manifestazioni artritiche, successivamente interessata anche il naso,
poi l’occhio, le vie aeree ed in ultimo rene e cuore.
Il decorso è caratterizzato da poussè e regressione spontanea nell’arco
di poche settimane, talvolta mesi o addirittura anni. Il ripetersi
delle acuzie può lasciare reliquati malformativi.
La
condrite del
padiglione auricolare, prima manifestazione d’esordio per
frequenza, interessa prevalentemente elice ed antielice che si
presentano tumefatti, edematosi, arrossati e dolenti. Il ripetersi
degli episodi di condrite determina afflosciamento del padiglione
auricolare con
malformazione
a cavolfiore. In circa la metà dei casi può presentarsi
interessamento del condotto udito esterno con suo collassamento e
chiusura meccanica che può determinare una
ipoacusia
trasmissiva. L’ipoacusia può ance essere neurosensoriale per
interessamento cocleare. Possono essere presenti
sintomi vestibolari
per interessamento del vestibolo, da arterite dell'arteria uditiva
interna e/o del suo ramo vestibolare.
L’
artrite,
seconda manifestazione d’esordio per frequenza, è sieronegativa, ad
interessamento oligo-poliarticolare, asimmetrica, migrante interessante
piccole e grandi articolazioni degli arti superiori, articolazioni
condrocostali, anche e ginocchia. Gli attacchi artritici durano
mediamente poche settimane e vanno in contro a risoluzione spontanee
con restitutio ad integrum. Raramente può presentarsi anche un’artrite
erosiva.
Le
cartilagini nasali
sono spesso interessate nel primo attacco e nei successivi (80% dei
casi) con dorso del naso che si presenta tumefatto, edematoso,
arrossato e dolenti. Il ripetersi degli episodi di condrite determina
deformazione a sella
del naso.
L’
interessamento oculare
si manifesta frequentemente con congiuntivite, episclerite, sclerite ed
iridociclite, talora complicantesi con ulcerazioni e perforazioni.
L’
interessamento
dell’apparato respiratorio è presente in più della metà
dei pazienti e nel 20% casi può essere manifestazione d’esordio. Sono
prevalentemente colpite le vie aeree superiori, per via della loro
struttura cartilaginea. Posso essere interessati glottide, epiglottide,
trachea ed anche i bronchi. La sintomatologia consta di tosse secca,
raucedine, faringodonia, afonia, dispnea, stridore laringeo, più
raramente fenomeni broncopneumonici.
L’
interessamento cardiaco
si verifica raramente nelle fasi avanzate e si manifesta
prevalentemente con alterazioni valvolari (in ordine di frequenza
insufficienza artica, mitralica e tricuspidale), raramente con
pericardite, ischemia miocardica e turbe del ritmo. Di raro riscontro
anche dilatazioni aneurismatiche dell’aorta e dei grandi vasi.
L’
interessamento renale
si verifica ancor più raramente nelle fasi avanzate con i quadri della
glomerulo nefrite segmentaria necrotizzante.
Le
lesioni cutanee
sono piuttosto frequenti ma aspecifiche e poco caratteristiche come
livedo reticularis, papule, porpora, eritema nodoso.
Le
alterazioni
bioumorali sono aspecifiche. Durante le fasi attive di
malattia si riscontra aumento degli indici di flogosi, a cui possono
associarsi anemia e leucocitosi ed aumentati livelli urinari di
glicosamminoglicani. In circa la metà dei pazienti sono presenti
anticorpi anti collagene di tipo II, più raramente possono riscontrarsi
presenza di FR, anticorpi organospecifici e ANA.
Le
indagini
strumentali, prevalentemente radiografiche e tomografiche
sono utili per lo studio delle complicanze, soprattutto respiratorie.
In accordo con i
criteri
diagnostici di Mc Adam del 1976 si può porre diagnosi
certa di policondrite ricorrente in presenza di almeno 3 dei seguenti 6
criteri:
- Condrite ricorrente dei padiglioni
auricolari
- Poliartrite non erosiva
sieronegativa
- Condrite delle cartilagini
nasali
- Infiammazione dei connettivi
oculari
- Condrite delle vie aeree
- Lesioni cocleari e/o vestibolari.
La
prognosi
è variabile da forme rapidamente acute ad esito
infausto per precoce interessamento delle vie aeree a forme di lunga
durata con puosee intervallati da periodi di pieno benessere con buon
controllo farmacologico della malattia. Il tasso di sopravvivenza media
a 10 anni è del 55%.
Il
trattamento
farmacologico si avvale dell’utilizzo di steroidi e
nelle forme più aggressive anche di immunosoppressori.