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GENERALITA' SULLA DEPRESSIONE


La parola depressione deriva dal verbo latino deprimere (= deprimere, premere giù, abbassare) ed esprime il sentimento dell’oppressione, dello schiacciamento, dell’affondare.
Malinconia di Domenico Fetti
Il termine depressione è entrato ormai nel linguaggio comune e viene troppo spesso utilizzato come sinonimo di tristezza. In realtà in medicina  rappresenta una entità patologica particolarmente rilevante che può risultare altamente invalidante e nelle forme più gravi condurre a morte per suicidio.

Si estrinseca con un funzionamento più lento e difficoltoso della personalità, dovuto ad un patologico abbassamento del tono dell’umore.
E’ una malattia psicogena che colpisce tutte la fasce d’età ed è la più diffusa tra le alterazioni del tono dell’umore.
Per i disturbi depressivi più lievi la diagnosi non è molto agevole perché la linea di confine che li separa da un fisiologico abbassamento dell’umore dovuto ad eventi avversi (es. lutto) è molto sottile.
La Diagnosi è di pertinenza psichiatrica e si basa sui criteri diagnostici del manuale di psichiatria chiamato DSM (“Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders”  della American psychiatry association).

Patognomico per i disturbi depressivi è il ripetersi nel tempo di episodi depressivi.
Gli episodi depressivi si distinguono in maggiore e minore.
L'Episodio Depressivo Mggiore si riscontra nei disturbi depressivi maggiori, distimico e bipolari I e II (potendo tuttavia essere assente nel II).
L’episodio depressivo minore si riscontra invece nei disturbi depressivi minori ed è caratterizzato dagli stessi sintomi dell’episodio depressivo maggiore ma con un minore grado di menomazione.

La strategia terapeutica è di competenza specialistica e necessita di terapia farmacologica alla quale si deve affiancare terapia psicologica con percorsi psicoterapeutici mirati, talora con l'ausilio anche di musica (musicoterapia) ed animali (Pet Therapy).
L'elettroshock, al giorno d'oggi, è quasi in disuso e viene praticato solo da pochi specialisti ed in casi estremamente gravi.
L'elettricità può comunque essere utilizzata nella terapia della depressione. E' attualmente in fase sperimentale il Vagus Nerve Stimulation, una sorta di pacemaker vagale che stimola elettricamente, ad intervalli regolari il nervo vago.


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