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Cardiopatie Congenite
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CARDIOPATIE CONGENITE ED ONTOGENESI DEL
CUORE
Le
cardiopatie
congenite sono alterazioni funzionali e/o strutturali
del cuore già presenti alla nascita.
Le cause sono attribuibili ad
alterazioni genetiche (trisomie, Down, Turner etc.), cause materne
(alcolismo, diabete, rosolia e toxoplasmosi) o farmacologiche
teratogene.
Usualmente si annoverano tra le cardiopatie congenite ance le
alterazioni cardiache del periodo
post
natale dovute ad alterazioni del
passaggio tra circolazione placentare e polmonare.
Circolazione placentare e polmonare
Durante la gravidanza il sangue fetale
riceve ossigeno dalla placenta e
non dai polmoni che si aprono ed iniziano a funzionare solo dopo la
nascita (il pianto appena partorito).
Il sangue ossigenato dalla placenta passa prima nella
vena ombelicale
(saturazione ossigeno 100%), poi nel
dotto di Arianzio e
da qui in
vena
cava inferiore ove si mescola al sangue venoso refluo
(saturazione
70%).
Una piccola parte non passa nel dotto di Aranzio ma nel fegato.
Dalla vena cava inferiore il sangue giunge in
atrio destro, vicino
al
forame ovale (comunicazione tra atrio destro e sinistro) e grazie ad
una cresta direzionale (
cresta
dividens) viene in buona parte dirottato
nell’
atrio sinistro,
da qui al ventricolo e quindi in aorta.
La
restante quota che non passa attraverso il forame ovale resta in atrio
dove si mescola al restante sangue venoso refluo (da cava superiore e
seno coronarico) e passa in
ventricolo
destro (saturazione 55%).
Dal
ventricolo destro il sangue viene pompato nell’
arteria polmonare e
da
qui in aorta attraverso il
dotto
di Botallo che pone in comunicazione
l’arteria polmonare con l’
aorta
discendente e consente di bypassare la
circolazione polmonare.
I polmoni fetali non “respirano”, non c’è aria,
e sono collassati e chiusi e presentano una pressione elevata.
Nel feto
la pressione della circolazione polmonare è superiore rispetto a quella
sistemica, ed il sangue devia da zone a maggior pressione a quelle a
minor pressione motivo per cui le comunicazioni tra le due circolazioni
determinano passaggio dal lato destro a quello sinistro.
Il sangue
dell’aorta discendente va in parte ad irrorare i visceri e torna poi al
cuore destro attraverso il sistema venoso periferico ed in massima
parte va nell’
arteria
ombelicale che lo porta alla placenta dove viene
nuovamente ossigenato.
Alla
nascita
con il distacco della placenta il neonato inizia ad usare
i polmoni che si riempiono d’aria, si espandono e l’incremento di O2
determina intensa vasodilatazione con caduta delle resistenze.
La
pressione della circolazione polmonare quindi si abbassa notevolmente.
Contestualmente l’aumento del volume di sangue nella circolazione
polmonare determina un aumento della massa di sangue in atrio sinistro
ed in ventricolo sinistro con un aumento delle pressioni nelle camere
sinistre ed in aorta.
Le comunicazioni destra-sinistra vengono quindi
impedite dalle differenze pressorie (pressioni destre inferiori a
quelle sinistre) con esclusione dapprima funzionale delle
comunicazioni,
poi anatomica con chiusura dei forami e riassorbimento del dotto di
Botallo.
Cenni
sull'ontogenesi del cuore e
formazione dei setti
All’inizio dell'
ontogenesi
cardiaca l’atrio è unico ed inizia a dividersi in due
verso la fine
della IV settimana con formazione di un setto (
septum primum) che
si
estende dal tetto dall’atrio primitivo verso il basso; gli atri
rimangono in comunicazione attraverso un forame (
ostium primum) che
va
chiudendosi entro la VI settimana; nel frattempo si forma un’apertura
nel septum primum chiamata ostium secundum che consente di mantenere
comunicazione interatriale.
Successivamente dalla parte dell’atrio
destro si forma un altro setto, il
septum
secundum con un’altra
apertura, il
forame ovale,
che consente anch’esso la comunicazione tra
i due atri. Ostium secundum e forame ovale sono “sfalsati” e consentono
passaggio di sangue da atrio destro a sinistra durante la circolazione
fetale.
Dopo la nascita, con l’
inversione
dei rapporti pressori, il
septum primum viene spinto contro il secondum ed i due si fondono in
unica struttura, chiudendo i forami e formando una parete divisoria
continua.
Anche la divisione dei ventricoli inizia alla IV settimana son la
formazione di un
setto
muscolare che parte dall’apice e si estende
verso l’alto lasciando un forame di coniugazione che viene poi chiuso
in VII settimana dalla formazione della
parte membranosa del setto
interventricolare.
Generalità sulle cardiopatie, shunt e
cianosi
La cardiopatie congenite più frequenti sono quelle che presentano
comunicazione tra la circolazione destra e sinistra quali difetti del
setto atriale, difetti del setto interventricolare e persistenza del
dotto di Botallo, e possono essere dovute a persistenza di
comunicazioni
fetali o ad alterazione dell’ontogenesi cardiaca.
Anche in altri tipi di cardiopatie più complessa (es. la tetralogia di
Fallot) presentano cominucazione tra cuore destro e cuore sinistro.
Nella maggior parte delle cardiopatie congenite, dunque, esiste una
comunicazione tra le due metà del cuore.
Quando le pressioni sinistre superano le destre si ha passaggio di
sangue tra il cuore sinistro e quello destro (shunt sinistro-destro)
con sovraccarico del cuore del desttro ed eventuale statoo venoso
congestizio.
Quando le pressioni destre supereno le sinistre si ha un inversione
dello shunt con passaggio da destra a sinistra con sovraccarico del
cuore destro e commistione tra sangue venoso ed arterioso, con
abbassamento della percentuale di saturazione del sangue che viene
pompato della circolazione sistemica e sviluppo di cianosi (cardiopatie
congenite cianogene).