Il trattamento della cardiopatia ischemica mira a migliorare la perfusione miocardica, ridurre il rischio di eventi cardiovascolari e migliorare la qualità di vita del paziente.
Gli obiettivi principali della terapia sono:
Riduzione della sintomatologia anginosa.
Prevenzione della progressione dell’aterosclerosi e delle complicanze ischemiche.
Miglioramento della funzione ventricolare nei pazienti con disfunzione miocardica.
Prevenzione della morte improvvisa nei pazienti ad alto rischio.
Approcci terapeutici
Il trattamento della cardiopatia ischemica si basa su tre pilastri fondamentali:
Modifiche dello stile di vita: Interventi non farmacologici essenziali per il controllo dei fattori di rischio.
Terapia farmacologica: Utilizzo di farmaci anti-ischemici e cardioprotettivi.
Rivascolarizzazione coronarica: Strategie interventistiche per ripristinare il flusso coronarico.
Modifiche dello Stile di Vita
Le modifiche dello stile di vita rappresentano il primo passo nella gestione della cardiopatia ischemica e sono essenziali sia per la prevenzione primaria che secondaria.
Astensione dal fumo: Il fumo accelera la progressione dell’aterosclerosi e aumenta il rischio di eventi ischemici acuti.
Controllo del peso corporeo: L’obesità è un importante fattore di rischio per l’ipertensione, il diabete e la dislipidemia.
Attività fisica: L’esercizio aerobico moderato (30-45 minuti per almeno 5 giorni a settimana) migliora la funzione endoteliale e riduce il rischio di eventi cardiovascolari.
Alimentazione sana: Una dieta mediterranea ricca di frutta, verdura, pesce e grassi insaturi migliora la funzione vascolare e riduce il rischio di aterosclerosi.
Controllo dello stress: Strategie di gestione dello stress, come mindfulness e tecniche di rilassamento, possono contribuire alla riduzione degli eventi ischemici.
Terapia Farmacologica
Il trattamento farmacologico della cardiopatia ischemica comprende farmaci anti-ischemici, farmaci modificatori della prognosi e terapie specifiche per le diverse condizioni ischemiche.
Farmaci anti-ischemici
Questi farmaci mirano a ridurre la domanda miocardica di ossigeno e migliorare la perfusione coronarica:
Beta-bloccanti: Riduzione della frequenza cardiaca e del consumo di ossigeno miocardico. Indicati in angina stabile e post-infarto.
Calcio-antagonisti: Diltiazem e verapamil (non diidropiridinici) riducono la frequenza cardiaca e il consumo di ossigeno; amlodipina e nifedipina (diidropiridinici) hanno effetto vasodilatatore coronarico. Utili nell’angina vasospastica.
Nitrati: Vasodilatazione coronarica e riduzione del precarico. Utilizzati per il trattamento acuto dell’angina.
Ranolazina: Agisce riducendo la corrente tardiva del sodio, migliorando la funzione diastolica miocardica senza effetti emodinamici.
Farmaci con effetto prognostico
Questi farmaci riducono la progressione dell’aterosclerosi e il rischio di eventi cardiovascolari:
Antiaggreganti piastrinici: L’aspirina riduce il rischio di eventi trombotici, mentre il clopidogrel è indicato nei pazienti con intolleranza all’aspirina o post-angioplastica.
Statine: Fondamentali per la riduzione del colesterolo LDL e della progressione dell’aterosclerosi.
ACE-inibitori e sartani: Indicati nei pazienti con disfunzione ventricolare sinistra, ipertensione o diabete.
Anticoagulanti: Nei pazienti con fibrillazione atriale o trombosi ventricolare.
Strategie di Rivascolarizzazione
La rivascolarizzazione è indicata nei pazienti con ischemia refrattaria alla terapia medica o con stenosi coronariche critiche.
Angioplastica Coronarica Percutanea (PCI)
L’angioplastica con impianto di stent è la tecnica di prima scelta per il trattamento delle stenosi coronariche significative.
Indicazioni principali:
Angina stabile sintomatica non controllata con terapia medica.
Sindrome coronarica acuta con o senza sopraslivellamento ST.
Stenosi coronariche significative con ischemia documentata ai test provocativi.
Bypass Aortocoronarico (CABG)
Il bypass coronarico è indicato nei pazienti con:
Malattia coronarica multivasale con disfunzione ventricolare sinistra.
Coinvolgimento del tronco comune della coronaria sinistra.
Stenosi multiple non trattabili con angioplastica.
Terapia Specifica per le Diverse Condizioni Ischemiche
Ogni forma di cardiopatia ischemica ha strategie terapeutiche specifiche:
Angina stabile
Beta-bloccanti e calcio-antagonisti come terapia di prima linea.
Nitrati per il controllo dei sintomi.
Statine e antiaggreganti per la prevenzione secondaria.
Angina instabile
Ospedalizzazione per monitoraggio e stratificazione del rischio.
Doppia antiaggregazione (aspirina + inibitori del P2Y12 come clopidogrel).
Anticoagulanti (eparina a basso peso molecolare).
Coronarografia precoce per valutazione di rivascolarizzazione.
Infarto miocardico (STEMI/NSTEMI)
Rivascolarizzazione urgente: PCI primaria per STEMI o strategia invasiva precoce per NSTEMI.
Terapia antitrombotica intensiva con aspirina, P2Y12-inibitori e anticoagulanti.
Beta-bloccanti, ACE-inibitori e statine per la prevenzione secondaria.
Angina vasospastica
Calcio-antagonisti e nitrati come terapia di prima scelta.
Evitare i beta-bloccanti, che possono peggiorare il vasospasmo.
Valutazione con test provocativi per confermare la diagnosi.
Conclusione
La terapia della cardiopatia ischemica deve essere personalizzata in base alla presentazione clinica e alla gravità della patologia. L’ottimizzazione della terapia farmacologica e la selezione della strategia di rivascolarizzazione più appropriata sono fondamentali per migliorare la prognosi e la qualità di vita dei pazienti.
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