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Ischemia Miocardica Acuta Senza Necrosi

L’ischemia miocardica acuta senza necrosi è una condizione clinica caratterizzata da un'insufficiente apporto di ossigeno al miocardio senza che si verifichi la necrosi cellulare tipica dell’infarto miocardico. Rappresenta una condizione transitoria e reversibile, ma può essere un segnale precoce di eventi cardiovascolari maggiori se non trattata adeguatamente.

Questa forma di ischemia si manifesta spesso con angina instabile o con alterazioni elettrocardiografiche suggestive di ischemia, senza il rilascio di biomarcatori cardiaci indicativi di danno miocardico irreversibile.



Fisiopatologia

L’ischemia miocardica si verifica quando il bilancio tra richiesta e offerta di ossigeno al miocardio è alterato. I meccanismi principali includono:


Cause

L’ischemia miocardica acuta senza necrosi può derivare da molteplici fattori:


Clinica

I pazienti possono manifestare sintomi simili a quelli di un infarto miocardico, ma senza necrosi:


Diagnosi

La diagnosi di ischemia miocardica senza necrosi si basa su:

  1. Elettrocardiogramma (ECG)

    Può mostrare sottoslivellamento del tratto ST transitorio o inversione dell’onda T, senza segni di necrosi miocardica.

  2. Biomarcatori cardiaci

    Le troponine non risultano elevate, distinguendo questa condizione dall’infarto miocardico.

  3. Test di imaging

    Ecocardiografia da stress o scintigrafia miocardica possono evidenziare anomalie della perfusione.

  4. Coronarografia

    Indicata nei pazienti ad alto rischio per identificare stenosi significative o disfunzione del microcircolo.


Trattamento

La gestione dell’ischemia miocardica senza necrosi mira a prevenire la progressione verso l’infarto miocardico:

1. Terapia farmacologica

2. Strategie invasive

Nei pazienti ad alto rischio, la coronarografia è raccomandata per valutare la necessità di angioplastica coronarica.



Complicanze

Se non trattata, l’ischemia miocardica acuta senza necrosi può evolvere in:


Prognosi

La prognosi dipende dalla causa sottostante e dalla tempestività della terapia. I pazienti con stenosi coronariche critiche non trattate hanno un rischio maggiore di eventi ischemici futuri. La prevenzione secondaria con modificazione dei fattori di rischio e terapia farmacologica è essenziale per migliorare l’outcome a lungo termine.



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