La malattia
emolitica del neonato (abbreviazione MEN) è una patologia da alloanticorpi che si
manifesta già durante la gravidanza con una riduzione della vita media degli
eritrociti fetali.
Gli
anticorpi più frequentemente coinvolti sono rivolti contro l’antigene D del
gruppo Rh (più raramente contro altri antigeni sempre del complesso Rh)
Ovviamente è
necessario che il feto sia Rh+ (altrimenti non possiede l’antigene del gruppo
Rh, bersaglio dell’aggressione anticorporale).
Gli
anticorpi responsabili dell’emolisi eritrocitaria fetale sono IgG materne che attraversano la
placenta e vanno ad aggredire gli eritrociti fetali. Condizione indispensabile per lo
sviluppo della MEN è dunque che una donna Rh- abbia un figlio Rh+. L’immunizzazione
materna avviene in caso di commistione tra sangue materno e sangue fetale che
può avvenire al momento del parto o in caso di traumi o procedure diagnostiche
invasive. Il sangue fetale Rh+, passato nel sangue materno Rh- attiva il
sistema immunitario che produce anticorpi anti Rh. Il passaggio di una quantità
di eritrociti di 0,10-0,15 ml è sufficiente a determinare la produzione di
anticorpi. I primi anticorpi prodotti sono le IgM che nono sono in grado di
attraversare il filtro placentare, per cui non vanno ad aggredire il feto. Le
IgG, che invece sono in grado di attraversare la placenta, sono immunoglobuline
di memoria che vengono prodotte in un secondo momento e non rappresentano una
minaccia per la gravidanza in corso, ma restano presenti nel sangue materno e
possono rappresentare una minaccia per la gravidanza successiva. Nella
gravidanza successiva, sempre in caso di madre Rh- con feto Rh+ le IgG passano
il filtro placentare e vanno ad aggredire i GR fetali.
Le
manifestazioni cliniche variano in relazione al titolo anticorpale materno e
alle capacità di smaltimento dei prodotti dell’emolisi. Durante la gravidanza
si possono avere condizioni anemiche da lievi a gravi fino a valori di 2-3 g/dl
con morte in utero. Dopo la nascita può manifestarsi con ittero lieve e modesta
anemia ritardata fino ad ittero rapidamente ingravescente con encefalopatia
bilirubinemica.
La terapia, soprattutto per le forme più gravi si basa sulla
exsanguino-trasfusioni (salasso + trasfusione) per rimuovere il sangue
contenente anticorpi materni e sostituirlo con sangue normale fino ovviamente allo
smaltimento degli anticorpi materni. Tale procedura si possono applicare anche
in gravidanza a partire della 21 settimana. E’ opportuna anche l’induzione
precoce del parto, appena le condizioni di maturazione fetale lo consentano, al
fine di togliere il feto dall’esposizione agli anticorpi materni.
La malatttia emolitica del neonato è in sintesi dovuta a due eventi principali:
immunizzazione del sangue materno:
il sangue materno Rh- viene in contatto con sangue Rh+ e produce
anticorpi diretti contro eritrociti Rh+; evento questo che si verifica
nel orso della prima gravidanza in caso di commistione di sangue
materno-fetale.
aggressione dei globuli rossi fetali:
le IgG presenti nel sangue materno e prodotte durante la prima
gravidanza, vanno ad aggredire i globuli rossi fetali nella seconda
gravidanza.
Nella maggior parte dei casi la MEN si manifesta quindi nel corso della seconda gravidanza. Ci
sono delle eccezioni in cui può verificarsi già nel corso della prima
gravidanza, nei casi in cui il sangue materno venga immunizzazto per
altri motivi (es. trasfusioni).