Le anemie
del primo gruppo vengono anche chiamate erotoblastopenie in quanto
hanno tutte
una carenza di eritoblasti (precursori dei globuli rossi) dovuta ad
alterazioni
della eritoblastogenesi (il midollo osseo produce pochi eritoblasti).
Pertanto
ci sarà una riduzione consensuale di emoglobina, globuli rossi ed
ematocrito.
Anche il valore dei reticolociti (che esprime la funzionalità del
midollo) darà
ridotto in termini assoluti. Poiché invece l’eritropoiesi funziona i
pochi
eritoblasti che riescono a formarsi maturano normalmente dando origine
reticolociti
che diventano poi globuli
rossi perfettamente
normali. Quindi il valore relativo dei reticolociti (espresso in %
rispetto ai
GR) è nella norma e i GR presentano dimensioni (MCV) e colore (MCHC e
MCH)
normali. L’anemia sarà per tanto normocitica
e normocromica.
Per via ddel mancato utilizzo del ferro (componente fondamentale
dell'emoglobina) c'è anche una elevazione della sideremia.
Le eritoblastopenie
vengono distinte e congenite ed acquisite.
L’eritroblastopenia
congenita, chiamata anche anemia di Diamond Blackfan è
una malattia a
decorso
cronico che si manifesta sempre entro l’anno di vita. La trasmissione
genetica
può essere sia autosomica dominante che recessiva. La causa della anemia di Diamond Blackfan risiede in un'esaltata
apoptosi (morte cellulare) dei precursori eritroidi (prevalentemente
CFU e BFU).
L’anemia è grave con forte riduzione dei valori di Hb e sintomatologia
severa;
spesso si associano all’anemia anche altre malformazioni genetiche e/o
ritardo
mentale. E’ possibile anche un riscontro di leucopenia (riduzione
globuli
bianchi) e piastrinosi (aumento delle piastrine). La terapia dell'anemia di Diamond Blackfan è base di
corticosteroide con dose di attacco e mantenimento; in caso di mancata
risposta
si possono impiegare ciclosporina o androgeni, terapia trasfusionale
associata
a ferrochelazione e nei casi più severi trapianto di cellule staminali
da
donatore familiare.
L’eritroblastopenia
acquisita può invece essere secondaria a condizioni come:
Timoma (tumore raro che origina
dall'epitelio del timo) di cui può anche rappresentare la prima
manifestazione
Neoplasie ematologiche (tra cui leucemie,
linfomi, miloma multiplo)
Infezioni
batteriche, virali e protozoarie: tra queste la più frequente nei
bambini è l'infezione da parvovirus B19, responsabile
della V
malattia
Assunzione di farmaci
(difenilidantoina,
isoniazide,
cloramfenicolo, etc …)
Dal punto di
vista laboratoristico, a
differenza di quella congenita, nelle acquisite leucociti e
piastrine sono sempre normali.
La cura prevede, ove possibile,
l’allontanamento della causa che l’ha determinata.
Nei bambini ha sovente
un decorso
acuto
che fa seguita ad un episodio infettivo e si risolve
spontaneamente in un
arco di tempo variabile da 1 a 3 settimane.
Negli adulti ha sovente un
decorso
cronico
è più spesso dovuta ad una delle cause sopracitate ed
è opportuno, ove
possibile l’allontanamento
della causa scatenante. Risponde bene a terapia immunosoppressiva che
può
necessitare anche di dose di mantenimento anche per anni.
Un'altra forma
di eritoblaastopenia secondaria può presentarsi in corso di patologia
renale.
Il midollo
ha bisogno dello stimolo dell’eritropoietina (EPO) per
l’eritroblastogenesi.
L’EPO
è un ormone prodotto a livello renale e la sua carenza in corso di
patologia
renale determina una riduzione dell’attività midollare. La terapia
prede se
possibile le risoluzione della patologia renale e la somministrazione
eritopoietina ricombinante umana. Altri meccanismi con cui la patologia
renale
può determinare anemia sono secondarie all’uremia con produzione di
tossine
dirette contro il midollo e con perdita emorragica cronica,
generalmente dall’apparato
digerente, per piastrinopenia uremica.