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ALTERAZIONE DELLA MEMBRANA ERITROCITARIA
La
membra
eritrocitaria è la porzione più esterna del globulo rosso, lo circonda separandolo
dall’ambiente circostante.
Ha una carica
esterna negativa che previene l’adesione degli eritrociti tra loro e con la
superfice endoteliale.
La membrana citoplasmatica del GR è molto estesa ed è
formata per il 52% da proteine, 40% da lipidi e 8% da carboidrati.
I
lipidi
sono organizzati a formare un doppio strato lipidico con disposizione delle
regioni idrofobiche a al centro e quelle idrofile alla periferia, in modo tale
da costruire una barriera che si oppone al libero passaggio dei soluti.
Le
proteine,
disposte all’interno di questo doppio strato sono divise in: proteine del
citoscheletro che ne costituiscono il sostegno e proteine integrali che la attraversano
tutta funzionando da canali per il trasporto di sostanze o da recettori che regolano
il metabolismo o ancora da antigeni (es. quelli per i gruppi sanguini A e B).
La
composizione della membrana la rende molto deformabile.
La plasticità e
l'estensione della membrana plasmatica, unitamente alla forma biconcava
dell'eritrocita, conferisce al GR una
notevole plasticità che gli consente di aumentare più del doppio la
sua lunghezza, di appiattirsi e di riuscire a passare
attraverso
i capillari e il filtro splenico che sono estremamente stretti.
Sferocitosi eridataria
(chiamata anche ittero emolitico costituzionaale o malattia di
Minkowsky-Chauffard)
La
Sferocitosi ereditaria è la più comune tra le anemie emolitiche congenite ed è caratterizzata
da
globuli rossi di forma sferica (anziché la normale forma a disco
biconcavo).
Nel 75% dei casi è a trasmissione autosomica dominante, nel restante
25% può essere anche autosomica
recessiva, dominante incompleta, e dovuta e neomutazioni.
I difetti
genetici possono determinare alterazioni di 4 differenti tipi di
proteine di membrana possono
presentarsi isolatamente o variamentte associate tra loro:
- Banda 3:
proteina integrale che attraversa tutta la membrana, possiede una porzione
intralipidica che funge da trasportatore anionico (fa entrare un Cl- e
contemporaneramente uscire un HCO3-), una porzione citoplasmatica che ancora a
proteine del citoscheletro (legame ad alta affinità con anicrina ed a bassa
affinità con proteina 4.2 e 4.1) e che regola sia positivamente che
negativamente la glicolisi.
- Spectrina:
una proteina del citoscheletro che si trova sul versante citoplasmatico della
membrana eritrocitaria con struttura fibrillare, è la più abbondante e grande
proteina del citoscheletro con funzioni di sostegno alla membrana e che possiede
siti d legame per la proteina 4.2 e per l’anchirina.
- Anchirina: proteina
volumunosa che ancora la membrana al citoscheletro facendo da ponte tra la
banda 3 e le altre proteine citoscheletriche.
- Proteina 4.2
regola l’associazione tra banda 3 ed anchirina.
La riduzione
o il malfunzionamento di una di queste 4 proteine determina una difettosa
coesione tra il citoscheletro e la membrana eritrocitaria, con conseguente perdita di
fosfolipidi e riduzione della superfice di membrana che determina l’assunzione
della forma sferica da parte del GR (rapporto superfice/volume inferiore
rispetto a quello necessario per la normale forma biconcava)
La
clinica
si presenta con manifestazioni tipiche dell’anemia (pallore, astenia, affaticabilità, etc.) e
manifestazioni tipiche dell’emolisi con ittero, coliche biliari, colelitiasi e
splenomegalia.
Laboratoristicamente
l'anemia è di grado variabile da 10 g/dl fino a valori molto bassi nell’ordine
di 4 g/dl i globuli rossi hanno un diametro ridotto ma sono più spessi per
cui il MCV può essere normale o ridotto di poco (diminuisce la superfice e non
il volume) mentre la MCHC tende ad essere alta. A questi si aggiungono la
presenza degli indici di emolisi (incremento di bilirubina in sangue, urine e
feci, aumento LDH, riduzione aptoglobina) e del compenso midollare (spiccata
reticolocitosi ed eritoblastosi midollare).
Emoglobinuria parossistica notturna
L'
Emoglobinuria parossistica notturna è una rara anemia del IV gruppo caratterizzata dalla
presenza di crisi emolitiche che si verificano principalmente di notte.
Le
crisi emolitiche sono dovute ad una aumentata suscettibilità alla lisi
complemento mediata.
Il difetto alla base dei questa patologia sta nel gene
Pig-a che controlla la sintesi del
GPI (glucosio-fosfadil-inositolo) che è responsabile dell’ancoraggio di alcune
proteine di superfice alla membrana esterna eritrocitaria, antagoniste di alcune componetnti della cascata del complemento.
Le
principali proteine interessate sono:
- DAF (decay
accelerating factor): accelera la dissociazione della C3b-Bb che rappresenta la
C3 convertasi della via alternativa, via alternativa che in carenza di tale
enzima (C3b-Bb ) procede più lentamente
- MIRL
(membrane inhibitor of reactive Lysis): protegge l’eritrocita dalle ultime
frazioni del complemento (C5-C9)
- C8 binding
protein: inattiva il C8 del complemento.
In assenza
di uno di questi tre elementi il sistema del complemento non è
antagonizzato a dovere e va a forare la membrava eritrocitaria
determinando lisi
intravscolare. L’attività del complemento risente anche delle
condizioni dell’ambiente
circostante, in particolare del PH, cui è inversamente rapportato: a
valori
bassi di PH c’è una maggiore attività del sistema del complemento
mentre a
valori di PH alto si riduce l’attività del sistema del complemento.
Durante il
riposo notturno si ha un fisiologico abbassamento del PH che rende più
evidente
i deficit delle proteine che dovrebbero inibirne la funzione. Per tanto
l’emolisi
aumenta di notte (crisi emolitiche notturne) e si accompagna ad
emissione di urine scure al
mattino per emoglobinuria (emoglobina nelle urine).
Alcune frazioni del
complemento sono in grado di attivare le piastrine potendo determinare
complicanze
di tipo trombitico.
Altra complicanza temibile è la crisi aplastica.
L’anemia può
essere normo o macrocitica e di entità variabile da 10 g/dl fino a valori molti
bassi (3 g/dl), la reticolocitosi è spesso elevata (ad eccezione delle fasi
aplastiche) e possono essere presenti anche leucopenia e piastrinopenia. A questi
si aggiunge la presenza degli indici di emolisi (incremento di bilirubina in
sangue, urine e feci, aumento LDH, riduzione aptoglobina). L’emoblobinuria è di
gravità variabile potendo arrivare anche a livelli molto elevati e determinare
in breve tempo anche insufficenza renale.