I globuli
rossi normali sono cellule anucleate che non sono in grado di produrre enzimi autonomamente
ma li ereditano dai loro precursori; l’integrità e la funzionalità di queste
strutture ereditate è essenziale per un corretto funzionamento del metabolismo
cellulare dei GR ed influisce sulla loro sopravvivenza.
Gli
obiettivi del metabolismo sono:
Mantenere l’integrità
di membrana e il gradiente osmotico cellula/plasma: funzione svolta da
proteine integrali di membrana regolano attivamente gli scambi tra cellula e
plasma (principalmente pompa Na+/k+) utilizzando come fonte energetica l’ATP. Il
processo metabolico eritrocitario che porta alla produzione di ATP è la
glicolisi anaerobica (mancando i mitocondri quella aerobica non è possibile)
Impedire l’ossidazione
permanente del ferro emico funzione svolata dalla metaglobina reduttasi enzima
che riduce la metaglobina in emoglobina e che necessità come coofattore del
NADH prodotto anch’esso dalla glicolisi anaerobica.
Proteggere l’emoglobina
dalla degenerazione ossidativa: a questo provvedono la catalasi e la
perossidasi che neutralizzano il h1O2 e la glutadione reduttasi che trasforma
il glutadione in glutadione ridotto (sigla GSH), processo quest’ultimo che
necessita del NADPH generato attraverso la via dei pentosi. IL GSH protegge
dall’ossidazione il gruppi sulfidrilici dell’emoglobina
Anemia da deficit di Piruvato chinasi (PK)
L'anemia da defici di piruvato chinasi è una
anemia emolitica congenita a trasmissione autosomica recessiva caratterizzata da deficit quantitativi o
qualitativi di PK. La PK è una enzima della glicolisi aerobica che trasforma
fosfoenolpiruvato in piruvato rigenerando ATP dall’ADP. In assenza (o riduzione) di PK la glicolisi anaerobica
diviene quindi inefficiente e porta ad una carenza di ATP. La carenza i ATP
impedisce il corretto funzionamento della pompa sodio potassio (Na+/K+) con impossibilità di
mantenere un corretto gradiente osmotico, danno di membrana, riduzione della plasticità dei GR e loro
prematura distruzione. Le manifestazioni cliniche, di gravità variabile, sono quelle
tipiche delle anemie emolitiche: pallore, astenia, subittero, feci ed urine
ipercromiche, colelitiasi e splenomegalia. Laboratoristicamente si ha riduzione
consensuale di grado variabile (da lieve a grave) di Hb e GR con valori normali
di MCV e MCHC con l’anemia che risulta essere normocitica e normocromica; sono
ovviamente presenti gli indici di emolisi con aumento iperbilirubinemia,
urobilinuria, aumento del bilinogeno fecale, incremento del LDh1, riduzione
dell’aptoglobina.Il compenso midollare
è espresso prevalentemente da iperplasia eritroblastica midollare, mentre la
reticolocitosi non è mai spiccata e può addirittura mancare così come la vita
media dei GR non è significativamente accorciata e può anche essere normale. E’
l’unica anemia del IV gruppo a non presentare
significate alterazioni del numero dei reticolociti e della vita media
dei GR (misurata
con metodo del 51CR). Questa situazione paradossale si spiega con
l’esistenza
di diverse pololazioni eritrocitarie con diverso contenuto di PK. Le
popolazioni con le PK difettose vanno incontro a morte prematura già
allo stato
reticolocitario mentre le altre possono avere un funzionamento nelle
norma. Per tanto sono i reticolociti che vanno incontro a morte
prematura e l’incremento
dell’emopoiesi mantiene il quantitativo a livelli normali ma non riesce
ad
aumentarli. Diagnostici sono i test di autoemolisi (con autoemolisi che
scompare in incubazione con ATP) e il dosaggio della PK.
Deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G-6-PDH)
L'anemia da deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi è
un anemia
emolitica congenita a trasmissione gonosomica legata al cromosoma X.
La presenza
di un solo cromosoma X funzionante è sufficiente a produrre quantità
sufficienti di enzima per cui le donne (XX) che presentano due X manifestano la
patologia solo in condizioni di omozigosi mentre in eterozigosinon manifestano alcuna patologia ma vengono
definite protratrici potendo trasmettere la malattia alla prole, soprattutto se
di sesso maschile. I maschi (XY) emizioti per la X (hanno una sola X)
presentano la malattia se ereditano il gene patologico sono sempre affetti da patologia.
La G-6-PDH è il primo enzima della via dei pentosie una sua carenza porta ad un deficit di
NADPH. Il NADPH è un coofattore essenziale della glutadione reduttusi, che
neutralizza il glutadione riducendolo a GSH. La carenza determina denaturazione
ossidativa dei gruppi ossidrilici (-SH) dell’emoglobina che va incontro a
denaturazione e precipita sulla membrana formando delle inclusioni chiamate corpi
di Heinz. La membrana danneggiata e rigida rende l’eritrocita maggiormente
suscettibile alla fagocitosi macrofagica e all’emolisi extravascolare.
L’anemia è lieve,
normocitica e normocromia con modesto incremento degli indici di emolisi, la
sintomatologia di fondo è sfumata o addirittura assente. Manifestazioni
cliniche e laboratoristiche diventano palesemente manifeste in seguito a stress
ossidativi crisi di deglobulizzazione acuta con anemia e emolisi.
Le principali
forme di anemia da deficit di G-6-PDH sono:
Favismo:
frequente del bacino mediterraneo. Le crisi emolitiche seguono all’assunzione
di fave. Le fave sono ricchissime di L-Dopa, il cui prodotto ossidato, il
dopachinone, catalizza l’ossidazione del glutadione. In seguito
all’assunzione di fave si palesa la crisi di deglobulizzazione con febbre, sintomatologia
gastroenterica di tipo diarroico, nausea e vomito e manifestazioni tipiche (sia
cliniche che laboratoristiche) dell’anemia e dell’emolisi.