Il globulo
rosso o eritrocita è una cellula ematica prodotta dal midollo osseo
(eritropoiesi) e riversata in circolo ove trasporta ossigeno ai tessuti
ed ha
una vita media di 120gg. Svolge la sua funzione grazie alla presenza al
suo
interno di una molecola chiamata emoglobina che lega l’ossigeno, lo
trasporta
ai tessuti e lo cede.
Quando si riduce la capacità di trasporto dell’ossigeno attraverso il sangue si ha una condizione patologica chiamata anemia.
Il primo parametro da valutarsi nell’anemia è l’emoglobina, che nelle vostre analisi trovate sotto la
voce emocromo con la sigla Hb, ed è generalmente espressa in g/dl (tale unità di misura esprime una concentrazione e non il valore assoluto!).
Quando il suo valore è sotto 12 g/dl si può già parlare di anemia.
Ci sono però delle eccezioni in quanto il parametro Hb esprime la concentrazione e non il quantitativo assoluto! Ad. es. se siete donne incinte ed avete un valore di 10
g/dl non preoccupatevi la vostra emoglobina è nella norma, la concentrazione risulta più bassa per via dell’emodiluizione fisiologica della gravidanza (in
pratica avete più liquidi, nella soluzione che è il vostro sangue la concentrazione diminuisce perché aumenta il solvente non perché diminuiscono i soluti!).
Sempre in
base alla concentrazione della Hb le anemie possono essere suddivise in:
Lievi:
valori di Hb minori di 12 g/dl ma superiori a 10g/dl;
Moderate: valori di Hb compresi tra
10 e 8
g/dl;
Gravi: valori di Hb inferiori a 8 g/dl.
Se vi sentite bene e vi viene
riscontrata
una anemia grave (sotto a 8 g/dl) rivolgetevi ad
un medico ma non allarmatevi più di tanto,
la gravità del dato laboratoristico può non corrispondere alla gravità
clinica!
Ad. es. alcune anemie ferrocarenziali (semplicemente vi manca del
ferro) possono
raggiungere anche livelli molto bassi senza dare sintomi.
Questo avviene nelle
anemia a progressione lenta e di lunga durata: più è lenta la
progressione più
il nostro organismo riesce ad adattarsi alla condizione anemica con dei
meccanismi di compenso che sono:
Spostamento
della curva di dissociazione dell’emoglobina in risposta all’aumento
del 2-3DPG
che si verifica nelle ipossie (che? C’hai detto? Che è sta roba? Niente
di che
è solo una serie di sproloqui in medichese per dire che l’emoglobina
cede più
ossigeno ai tessuti)
Compenso cardiaco
con aumento della frequenza e della gittata (qui c’arrivate pure da
soli in
pratica c’è meno emoglobina? La facciamo girare più in fretta)
Utilizzo
della riserva dell’eritrone con aumento dell’eritropoiesi (traduzione
dal
medichese all’italiano cerchiamo di produrne di più!) questo meccanismo
di
compenso ovviamente non è efficace quando la causa dell’anemia risiede
nel
midollo!
La maggior
parte delle anemie sono croniche e possono decorre in maniera del tutto
asintomatica o presentare sintomi piuttosto generici come astenia,
facile
stancabilità, difficoltà di concentrazione e di memoria e nei bambini
anche
irritabilità; l’unico dato obiettivabile è un pallore dapprima solo
mucoso poi
anche cutaneo, e nei casi con importante compenso cardiaco anche
tachicardia ed
un lieve soffio sistolico da eiezione.
Quali sono
le cause
dell’anemia?
Le cause
specifiche dell’anemia posso essere molteplici ma si possono ridurre
fondamentelmente a tre tipi di meccanismi:
Diminuita
produzione di globuli rossi che a sua volta può essere dovuta a:
Deficit
dell’eritroblastogenesi (Anemie del I Gruppo): è deficitaro il
processo che
da origine agli eritroblasti precursori dei globuli rossi
Deficit
dell’eritropoiesi (Anemie
del II Gruppo): è deficitario il processo che trasforma gli
eritoblasti in globuli
rossi)
Difetti
dell’emoglobina (Anemie del III Gruppo): difetti intrenseci qualitativi o quantitativi dell'emoglobina con numero di globuli rossi che può essere normale, ma il loro volume medio (MCV) è ridotto.