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ARTRITI ENTEROPATICHE
(ASSOCIATE AD ENTEROPATIE CRONICHE)
La artriti enteropatiche rientrano nella categoria delle
spondiloartriti sieronegative e sono una serie di patologie accumunate
dalla presenza di una patologia infiammatoria cronica dell'intestino
come il
Morbo
di Crohn e la
rettocolite
ulcerosa.
La presenza della patologia cronica intestinale è responsabile di
ridotta tolleranza verso la flora intestinale autologa e di alterazioni
della mucosa intestinale con un'alterata permeabilità. Questo consente
il passaggio in circolo di antigeni batterici, i quali, giunti a
livello articolare, producono artrite tramite meccanismi immunologici
(superantigeni o mimetismo molecolare) o tossici. Le lesioni articolari
consistono in una sinovite aspecifica, raramente di tipo granulomatoso.
Ad esse si associano miosite granulomatosa e vasculite
leucocitoplastica.
Le artriti enteropatiche si manifestano con impegno articolare
variabile che prevede tre forme di artrite di cui il tipo 1 e 2 ad
impegno periferico ed il tipo 3 ad impegno assile.
L'artrite periferica è la forma più frequente, compare nel 20% dei
soggetti affetti da rettocolite ulcerosa e nel 10% di quelli affetti da
Morbo di Cronhn; non ha predilezione di sesso; ha un'età d'insorgenza
tra 25-45 anni. Può insorgere contemporaneamente alla enteropatia o nei
due anni successivi. L'esordio è tipicamente acuto con segni di flogosi
lievi che raggiungo il proprio acme in 48 ore ed interessano una o
poche articolazioni in modo asimmetrico (mono oligoartrite
asimmetrica). Le sedi più frequentemente coinvolte sono le grandi
articolazioni degli arti inferiori, meno frequentemente quelli degli
arti superiori.
Tipico
del morbo di Crohn è l'interessamento delle piccole
articolazioni. Le manifestazioni articolari presentano correlazione
(più evidente nella rettocolite ulcerosa che nel Crohn) all'estensione
e alla gravità dell'enterite e delle sue complicanze extraintestinali.
L'artrite periferica può manifestarsi in forma pauciarticolare a
risoluzione spontanea, associata ad HLA-B27, con presenza fasi di
riaccensione sincrone a quelle intestinali (
tipo 1) o in forma
poliarticolare asimmetrica persistente, associata ad HLA-B44, più
frequente nel morbo di Crohn e che raramente precede le manifestazini
intestinali (
tipo 2).
La spondilite (
tipo 3)
compare nel 10% dei soggetti affetti da rettocolite ulcerosa di cui il
66% è B27 positivo e nel 10% di quelli affetti da Morbo di Cronhn di
cui il 52% è B27 positivo. Predilige il sesso maschile con rapporto
maschi/femmine di 2:1, generalmente precede le manifestazioni
enteriche. In un 5% dei casi può presentarsi in maniera del tutto
indistinguibile dalla SA. Il decorso dell'infiammazione articolare non
è correlato a quello della patologia enterica nei soggetti B27 positivi
mentre lo è nei B27 negativi. Questi ultimi manifestano più spesso una
sacroileite.
Si possono avere inoltre manifestazioni cliniche
extrarticolari a
carico di: cute e mucose (50% dei pazienti) che si estrinsecano
prevalentemente con dita a vetrino d'orologio, eritema nodoso, livedo
reticularis, stomatite aftosa e pioderma gangrenoso ( ulcere doloranti
a margini rilevati rosso-bluastri e base necrotica molto
caratteristiche ma poco frequenti; oculari (50% dei pazienti) che si
estrinsecano prevalentemente con irite cronica bilaterale (può
complicarsi in sclerite e glaucoma). Possono inoltre presentarsi anche
manifestazioni
sistemiche
quali osteomalacia, osteoporosi, amiloidosi, trombosi, BPCO.
Le alterazioni laboratoristiche e radiologiche sono aspecifiche, i
reperti radiografici della spondilite e della sacroileite sono
sovrapponibili a quelli della SA, mentre quelle delle articolazioni
periferiche si limitano a tumefazione dei tessuti molli, atrofia
calcare, riduzione dell'interlinea articolare e periostite.
La terapia prevede il controllo della patologia di base a cui va
associata la terapia fisica.
Altra enteropatia cronica associata ad artrite è la
malattia di
Whipple, patologia rara caratterizzata da febbre, calo
ponderale, linfoadenomegalie e steatorrea. Ha predilezione per la razza
caucasica, per il sesso maschile (rapporto maschi/femmine 8:1) e per
età adulta. L'artrite si manifesta nella maggior parte dei pazienti
(80-90%) e può precedere anche di 10 anni le manifestazioni enteriche;
nel 60% dei casi rappresenta il primo segno di malattia. I segni della
flogosi (tumor, dolor, rubor, calor e functio lesa ) a carico delle
articolazioni colpite sono generalmente marcati. L'espressione clinica
più frequente è quella di una poli o oligo artrite simmetrica delle
grandi e piccole articolazioni con andamento migrante, intermittente a
remissione spontanea. Forme più rare sono la sacroileite e la
spondilite.
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