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ARTRITE REUMATOIDE (AR)


L’artrite reumatoide (AR) è una malattia infiammatoria cronica, a patogenesi autoimmune, che interessa prevalentemente le articolazioni diartrodali (quelle dotate di membrana sinoviale).
L’incidenza è più alta nelle donne (rapporto femmine/ maschi 4:1) con maggior frequenza tra i 40 ed i 60 anni.
La malattia si sviluppa in un individui geneticamente predisposti per azione di un agente scatenante che attiva il sistema immunitario con sviluppo di reazione flogistica (infiammazione) e successivo automantenimento e cronicizzazione. La natura dell'antigene scatenante non è ben nota, ma sono noti i meccanismi patogenetici. (nel link torvate genitica e patogenesi)

Nella maggior parte dei casi l’esordio è insidioso e graduale, con artralgie e rigidità mattutina che evolvono in settimane o addirittura mesi in franca artrite, più raramente può esordire in modo acuto con i segni della flogosi evidenti. In alcuni soggetti possono essere presenti anche manifestazioni sistemiche come febbre, astenia, calo ponderale, mialgie e rash cutanei che precedono le manifestazioni articolari. In rari casi l’esordio può essere palindromico, con dolore e tumefazione articolare di mani e polsi della durata di 2-3 giorni con risoluzione spontanea senza residuati simile alla polimialgia reumatica (quest’ultimo frequente negli anziani).
Le manifestazioni articolari interessano prevalentemente le articolazioni diartrodali con poliartrite simmetrica (stesso interessamento da ambo lati es. dita mano destra e sinistra), ad andamento centripeto (estensione da articolazioni periferiche verso il centro es. dita, poi mano, poi polsi etc.) e con carattere aggiuntivo (è interessata un’articolazione prima che la precedente sia guarita).
Le articolazioni più colpite sono le articolazioni distali, a partire dalle interfalangee prossimali (con caratteristico risparmio delle distali), le metacarpofalangee ed i polsi, seguite dalle metatarsofalangee ed interfalangee dei piedi, da ginocchia, gomiti, caviglie, spalle ed anche.

I sintomi sono i classici dell’infiammazione: tumor, dolor, rubor, calor e functio lesa. Il primo sintomo riferito dal paziente è il dolore, di tipo infiammatorio, spontaneo e continuo, aumentato da carico e movimento. Caratteristica è anche la rigidità articolare di almeno un ora (fino anche a 3 h), tipicamente mattutina (ma anche dopo lunga inattività) che si risolve con il movimento. La tumefazione articolare, causata dal versamento articolare, dall’ipertrofia sinoviale, ed edema dei tessuti molli periarticolari, è riscontrabile prevalentemente sulla superficie estensoria delle articolazioni con rossore e calore della cute soprastante. Le articolazioni colpite presentano anche limitazione funzionale (riduzione dell’escursione articolare con movimenti meno ampi della norma)
Fin dall’inizio sono presenti debolezza e facile affaticabilità, dovuti prima alle alterazioni articolari e poi all’ipotrofia muscolare. Il decorso della malattia e caratterizzato da fasi acute (in cui sono manifestano in toto i sintomi dell’infiammazione articolare) e fasi di remissione totale o parziale (in cui le manifestazioni sono assenti o attenuate). Con il progredire della patologia aumentano gli episodi acuti, si riducono le remissioni, compaiono fenomeni erosi, peggiora la disfunzione articolare e si manifestano deformità ed anchilosi.

Per una disamina più dettagliata delle manifestazioni a carico delle singole articolazioni e delle deformità vedere la pagina "AR manifestazioni articolari" che segue.
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