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POLIARTERITE NODOSA (PAN)
La
Poliarterite
nodosa è una vasculite sistemica che colpisce le
arterie di medio calibro con manifestazioni poliviscerali interessante
tutti gli organo ad eccezione del polmone, interessato molto raramente.
La poliarterite nodosa è una malattia rara che si manifesta più spesso
nella IV e V decade di vita con lieve predilezione per il sesso
maschile con rapporto maschi/femmine 2:1.
L’
eziologia
è sconosciuta ma è presente associazione tra poliarterite
nodosa ed infezione da HBV ed HCV da cui si pensa possa derivare
l’antigene scatenante.
La
patogenesi
è correlata a reazioni di ipersensibilità di tipo III con
danno mediato da immunocomplessi.
Le arterie colpite si presentano dismorfiche con alterazioni
segmentarie del calibro di tipo aneurismatico, con aneurismi di grandi
dimensioni che raggiungono anche i 10 mm di diametro.
Il processo flogistico interessa le pareti vasali a tutto spessore
(panarterite) ed ha come sede preferenziale le biforcazioni e le
ramificazioni. E’ possibile una diffusione del processo flogistico ai
tessuti circostanti con interessamento delle vene adiacenti.
L’infiltrato infiammatorio è inizialmente di tipo polimorfo nucleato,
successivamente a prevalenza linfo-monocitaria. Segue necrosi
fibrinoide con alterazione dell’architettura vascolare e dilatazioni
aneurismatiche, proliferazione intimale con restringimenti stenotici ed
evoluzione fibrotica.
La
distribuzione delle lesioni è asincrona con riscontro in differenti
sedi di arterie in fase attiva (infiammazione), arterie in fase
necrotica, arterie in fase riparativa e fibrotica ed arterie normali.
Esiste
una poliarterite nodosa ad interessamento sistemico multiorgano
definita poliarterite nodosa classica ed una forma limitata, con
interessamento di un solo distretto, più spesso cutaneo, chiamata
poliarterite nodosa limitata.
Il
quadro clinico
della
poliarterite
nodosa classica presenta
manifestazioni
generali quali astenia, febbre, malessere generale e
calo ponderale, a cui si associamo manifestazioni polivescerali
variamente associate tra loro, dipendenti dal distretto colpito:
-
Rene: è molto frequente (60-80% dei
pazienti), reperti costanti che possono comparire più o meno
precocemente sono l’iperazotemia e l’ipercreatininemia associati ad
ipertensione. L’ipertensione può essere presente anche in assenza di
coinvolgimento renale. Le alterazioni renali sono nella maggior parte
dei casi di natura arteritica (nefropatia vascolare), più raramente
(35% dei casi ) di tipo glomerulitico. Sono frequenti infarti renali
multipli che, ripetendosi nel tempo, possono esitare anche in
insufficienza renale irreversibile con necessità di emodialisi.
-
Cuore: l’interessamento cardiaco può
essere secondario a nefropatia vascolare ed ipertensione o a
coinvolgimento diretto delle coronarie (coronarite). Si possono
presentare insufficienza cardiaca, infarto, turbe del ritmo ed
emopericardio.
-
Apparato digerente: si manifesta
prevalentemente con dolori addominali e diarrea mucosanguinolenta,
talvolta vomito. Temibili ma meno frequenti sono l’infarto intestinale
e le perforazione intestinale.
-
Sistema nervoso: più spesso interessato
il sistema nervoso periferico con mononeuriti multiple (interessamento
asimmetrico di più nervi) che si manifesta prevalentemente con disturbi
parestesici ma anche motori. L’interessamento del sistema nervoso
centrale è invece raro e può presentarsi con cefalea, convulsioni,
ictus, emiparesi.
-
Cute: frequente è il riscontro di
porpora palpabile (lesioni eritematose rilevate di diametro variabile),
livedo reticularis (disegno cutaneo dovuto a dilatazione della rete
capillare), meno frequentemente rush, noduli, aree necrotiche,
ulcerazioni e fenomeno di Raynaud.
-
Articolazioni: artriti ed atromialgie
sono presenti nel 50% dei pazienti; il quadro più frequente è una
artrite asimmetrica delle grosse articolazioni degli arti inferiori,
non erosiva e senza deformità.
-
Testicoli: manifestazione caratteristica
della poliarterite nodosa è rappresentata dall’orchite, con dolore e
tumefazione testicolare, la cui positività bioptica può risultare
diagnostica per poliarterite nodosa.
-
Occhio: frequente riscontro di scleriti,
iridocicliti, coroiditi, neurite ottica ed infarto retinico.
Nella
poliarterite
nodosa limitata il quadro clinico interessa un solo
distretto, più spesso quello cutaneo, in assenza di sintomatologia
sistemica. Le alterazioni cutanee della poliarterite nodosa limitata si
manifestano più frequentemente a carico degli arti inferiori con
porpora palpabile, noduli dolorosi circondati da lesioni necrotiche ed
aree di livedo reticularis.
Le
alterazioni
bioumorali sono molteplici ma aspecifiche e poco utili
per la diagnosi.
Si riscontrano aumento della VES, anemia, leucocitosi neutrofila,
trombocitosi, come nelle altre vasculiti, ipergammaglobulinemia,
diminuzione delle frazioni del complemento, presenza di immunocomplessi
circolanti e fattore reumatoide, dovuti al meccanismo patogenetico
responsabile della malattia (ipersensibilità di tipo III), iperazotemia
e iperceatininemia (per interessamento renale). Possibile anche il
riscontro di HBsAg (associazione con infezione da HBV) e nel 20% dei
casi sono presenti anche pANCA.
L’
arteriografia mostra la presenza di dilatazioni aneurismatiche
associate a segmenti stenotici.
La
biopsia mostra infiltrato di tipo polimorfo nucleato e
linfo-monocitario, necrosi fibrinoide e proliferazione intimale.
Per
porre
diagnosi
di poliarterite nodosa è necessaria la presenza di
almeno tre dei seguenti criteri:
- Dimagrimento > 4Kg
- Livedo reticularis
- Dolore o dolorabilità testicolare
- Mialgie, debolezza muscolare,
dolorabilità alla gambe
- Presenza di mononeuriti o polineuriti
- Ipertensione con pressione diastolica
superiore a 90 mmHg
- Iperazotemie ed ipercreatininemia
- Evidenza di infezione da HBV (positività
per HbsAg o anticorpi anti HBV)
- Alterazioni arteriografiche
- Positività bioptica.
La
prognosi
è condizionata dall’impegno viscerale e dall’eventuale
associazione con HBV.
La
terapia
si basa su cortisonici (prednisone) in associazione a
ciclofosfamide o altri immunosoppressori, a cui si aggiunge
eventualmente terapia di supporto per i danni d’organo e terapia
antivarilae in caso di associazione con HBV.
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