ARTERITE DI TAKAYASU O MALATTIA SENZA POLSI O SINDROME DELL'ARCO AORTICO)
L'Arterite di Takayasu
è’ una patologia infiammatoria cronica delle
grandi arterie, conosciuta anche con il nome di malattia senza polsi,
per la caratteristica scomparsa dei polsi radiali, o sindrome dell’arco
aortico, per il frequente coinvolgimento dell’arco aortico.
L'arterite di Takayasu predilige il sesso femminile (rapporto femmine/maschi 9:1) di età
compresa tra i 15 ed i 25 anni e la razza asiatica.
In base al tratto aortico interessato si distinguono tre tipi di
arterite di Takayasu:
Tipo I: interessamento dell’arco aortico
Tipo II: interessamento dell’aorta discendente
Tipo III: interessamento dell’arco aortico e dell’aorta
discendente
L’eziologia dell'arterite di Takayasu
è sconosciuta.
La patogenesidell0arterite di Takayasu
non è chiarita in tutti gli aspetti ma si danno per certi la
partecipazione di:
Citotosssicità cellulo mediata:
riscontro di
linfociti T citotossici e natural killer nelle lesioni aortiche
Immunità umorale: riscontro di ipergammaglobulinemia, FR ed
immunocomplessi l’arco aortico
L'arterite di Takayasu è una patologia ad andamento cronico con fasi di quiescenza alternate
a recidive.
Il quadro
clinico d’esordio è generalmente aspecifico con
manifestazioni generali quali febbre, astenia, calo ponderale ed atro
mialgie.
Ai sintomi generici si aggiunge poi una sintomatologia specifica
relativa all’arteria colpita:
Arteria succlavia (la più frequente): ridotta forza
muscolare dell’arto superiore interessato con claudicatio dello stesso
e minore ampiezza o assenza del polso radiale omolaterale, episodi
lipotimici con utilizzo dell’arto omolaterale, differenza di pressione
arteriosa superiore a 10 mmHg; presenza di soffio alla succlavia. Si
realizza circolo anastomotico con la carotide interna tramite il
poligono di Willis e la basilare.
Carotide comune: sincope e disturbi del visus. Si realizza
circolo anastomotico con succlavia (inverso al precedente)
Vasi epiaortici: sincope, convulsioni, lesioni ischemiche
cerebrali.
Aorta addominale, arterie celiache e mesenteriche:
asintomatiche per via dei numerosi circlo collaterali che possiedono
Arterie renali: ipertensione nefro vascolare
Arterie iliaco femorali: claudicatio degli arti inferiori.
Le alterazioni
bioumorali dell'arterite di Takayasu sono aspecifiche (indici di flogosi, anemia,
leucocitosi neutrofila, FR, ipergammaglobulinemia).
L’arteriografia
mostra alterazioni di tipo stenotico focale o segmentarie e meno
raramente dilatazioni aneurismatiche.
Per
porre diagnosi
di arterite di Takayasu è necessaria la presenza di almeno 3 dei
seguenti criteri:
Età d’esordio < 40
Claudicatio delle stremità
Anomalie del polso brachiale
Differenze di PA > 10mmHg
Soffio in succlavia/aorta
Anomalie arteriografiche
Trattandosi di arterie di grandi dimensione (aorta!) la biopsia è
invasiva e richiede intervento chirurgico; la si riserva pertanto solo
ai rari casi di difficile interpretazione clinica.
Le arterie colpite
si presentano dismorfiche per alterazioni del calibro con stenosi
segmentarie e trombi, raramente dilatazioni aneurismatiche, talvolta è
possibile anche la ricanalizzazione del trombo.
Il quadro istologico
varia con le fasi della malattia:
fase
attiva: flogosi cronica
gigantocellulare con infiltrato di cellule giganti, linfociti T e
monociti;
a carattere focale che interessa la tonaca media e distrugge le
lamelle muscolo-elastiche;
fase
tardiva: sclerosi
cicatriziale della media, priliferazione e fibrosi miointimale con
stenosi arteriosa ed ipossia ed eventuale trombosi del lume con
ischemia.
La prognosi dell'arterite di Takayasu
è buona con ottima risposta ai cortisonici (prednisone) a
cui si associa, ottenuta la remissione angioplastica chirurgica per
prevenire le complicanze ischemiche.