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IMMUNODEFICIENZE: GENERALITA'
Le
immunodeficienze
sono della patologie caratterizzate da deficit sistema immunitario che
non riesce a svolgere il suo lavoro e si caratterizzano per la presenza
di ricorrenti episodi infettivi.
Possono essere secondarie ad altre
condizioni morbose o primarie quando insorgono de novo.
Le
immunodeficienze
secondarie sono le più frequenti ma sono causate da
altre condizioni di tipo morboso come ad esempio infezione da HIV,
neoplasie ma tutte le patologie gravi e di lunga durata in genere sono
in grado di determinare immunodeficienza. Nelle immunodeficienze
secondarie i deficit sono prevalentemente di tipo quantitativo e si
risolvono con la rimozione della causa scatenante, quando ovviamente
sia curabile la patologia di base.
Le
immunodeficienze
primitive
insorgono de novo, hanno tutte un movens genetico e si manifestano
prevalentemente in soggetti giovani.
La
raccolta
anamnestica riveste un ruolo importante con particolare
riferimento all’anamnesi familiare per le immunodeficienze primitive e
all’anamnesi patologica remota e prossima per le immunodeficienze
secondarie.
Le
manifestazioni
cliniche delle immunodeficienze sono
dovute ad infezioni ricorrenti, di difficile trattamento, sia
opportunistiche che non.
Il paziente con immunodeficienza ha spesso
sintomi generici
come
pallore, malessere generale, astenia e malnutrizione con tessuto
adiposo scarsamente rappresentato ed ipotonotrofia muscolare
(particolarmente evidente la diminuzione di massa muscolare e depositi
adiposi a livello delle natiche).
Il
tessuto linfoide
è spesso
ipoplastico con caratteristica assenza di linfonodi cervicali, tessuto
adenoideo e tonsillare nelle immunodeficienze a carico delle cellule B
o T. (assenza adenoidi visibile alla Rx LL della faringe). Talvolta i
linfonodi possono essere anche ingranditi e suppurati.
Gli
organi
ipocondriaci (fegato e milza sono spesso aumentati di
volume).
Accanto
a queste manifestazioni si aggiungo quelle degli organi ed apparati
dove si verificano le infezioni.
Le
infezioni
respiratorie sono molto frequenti e spesso costituiscono
manifestazioni d’esordio, interessano sia le vie aeree superiori che
inferiori e possono esitare in insufficienza respiratoria, che
rappresenta la causa di morte più frequente. Possono presentarsi anche
infezioni da germi opportunisti (p. es. Pneumocystis carinii o
cytomegalovirus), soprattutto in caso di deficit delle cellule T.
Di frequente riscontro sono anche le
infezioni
cutanee e mucose:
frequente nelle immunodeficienze da deficit dei linfociti T è la
candidosi orale refrattaria che può essere il primo segno di malattia;
frequenti nelle immunodeficienze da deficit dei granulociti sono le
ulcere orali e le periodontiti; frequenti nelle immunodeficienze da
deficit anticorpali sono congiuntivite. Spesso nelle immunodeficienze
si riscontra anche pioderma, verruche gravi, alopecia, eczemi e le
teleangectasie.
Molto frequente nelle immunodeficienze è la
diarrea
severa che causa
malassorbimento e i difetti di crescita, e nelle forme più severe può
richiedere nutrizione parenterale. La diarrea solitamente non è di tipo
infettivo, ma può essere dovuta anche a infezioni da rotavirus,
cytomegalovirus o infestazioni da Giardia lamblia, Cryptosporidium.
Talora la diarrea può essere di tipo essudativo, con perdita di
proteine sieriche e di linfociti.
Sono possibili ma meno frequenti anche alterazioni ematologiche
(anemia, leucopenia, piastrinopenia), endocrine, neurologiche,
vasculitiche ed artritiche.
Il
tipo
di infezione può dare indicazioni
sulla natura dell'immunodeficienza:
- le infezioni
da Gram+ sono
caratteristiche delle immunodeficienze da deficit anticorpali
(linfociti B);
- le infezioni
da virus, funghi e altri
microrganismi
opportunisti sono caratteristiche delle immunodeficienze
da deficit
cellulare (linfociti T);
- le infezioni
ricorrenti da stafilococchi
e da
germi Gram- sono caratteristiche delle immunodeficienze da
deficit di
fagociti;
- le infezioni
ricorrenti da Neisseria
sono caratteristiche
delle immunodeficienze da deficit dei componenti del complemento.
- Ci
sono poi altre infezioni
opportunistiche “aspecifiche” (es. da P.
carinii, Cryptosporidium o Toxoplasma) che possono verificarsi in
diverse forme di immunodeficienza.
L’
approfondimento
diagnostico prevede in primo step, come screening, un
emocromo completo, striscio, dosaggio dei livelli plasmatici di IgG,
IgM e IgA, valutazione della funzione anticorpale, indici di flogosi.
Si identificano così deficit quantitativi delle popolazioni
leucocitarie (emocromo con formula) e loro eventuali alterazioni
morfologiche (striscio), deficit dei livelli delle immunoglobuline e
della loro funzione e presenza di infezione. Sulla base della clinica e
dei primi test si prosegue poi l’iter
diagnostico per la determinazione del tipo di funzione immunitaria
compromessa.
In caso di sospetto di immunodeficienza da
deficit dei linfociti B
si
procede a conta dei linfociti B circolanti (
Citometria a flusso CD19, CD20 ed Ig di membrana), dosaggio di tutte le
classi e sottoclassi delle immunoglobuline (Immuno diffusione,
immunoprecipitazione ELISA e RIA) e valutazione della produzione di
immunoglobuline sia spontanea che provocata da attivatori policlonali
(EBV proteina A Stafilococcica)
In caso di sospetto di immunodeficienza da
deficit dei linfociti T
si
procede a conta dei linfociti T circolanti totali (CD 3), e delle
differenti popolazioni: linfociti helper (CD4) e suppressor (CD8) e
loro rapporto; cellule attivate (CD25), delle cellule natural killer
(CD16 e CD56) e timociti (CD1). Per lo studio della funzione dei
linfociti si eseguono test di stimolo con mitogeni (fitoemoagglutinina,
concanavalina A) in risposta ai quali è possibile valutare la capacità
proliferativa e la produzione di linfochine, per la valutazione della
citotossicità cellulare si espongono i linfociti a cellule tumorali o
cellule bersaglio infettate da virus. Nel caso di sospetto di
immunodeficienza da deficit di linfociti T dei lattanti è utile anche
la Rx del torace del torace che può evidenziare l'assenza dell'ombra
timica.
In caso di sospetto di immunodeficienza da
deficit dei fagociti
la
valutazione iniziale, oltre all’emocromo, comprende il dosaggio delle
IgE che aumentano in caso di deficit della chemiotassi ed il test al
NBT per la malattia granulomatosa cronica x-linked. Il primo test
specifico si
avvale di colorazioni specifiche per la mieloperossidasi, fosfatasi
alcalina, esterasi e se negative si procede a loro dosaggio
quantitativo. Altri dosaggi quantitativi possono essere eseguiti a
carico di enzimi (es. G6PD), ossidanti granulocitari (perossido di
idrogeno, ione superossido) ed proteine granulocitarie specifiche (es.
glicoproteine di adesione al CR3 componenti della NADPH ossidasi). Si
eseguono inoltre test par la valutazione delle specifiche funzioni
della risposta fagocitaria. Per la valutazione della chemiotassi si
ricorre a: dosaggio IgE (nei deficit di chemiotassi ci sono elevati
livelli di IgE); finestra di Rebuck (abrasione con bisturi, coperta da
vetrino rimosso e sostituito ad intervalli regolari, colorato e
osservato per la ricerca di cellule in migrazione), test di migrazione
in camera chemio tassica (si valuta la migrazione dopo esposizione a
sostanze chemiotattiche come ad es. lo zymosan opsonizzato). Per
valutare la fagocitosi si espongono i fagociti a particelle di lattice
o di batteri. Per valutare l’attività microbicida si mescolano in siero
fresco i granulociti del paziente con un numero conosciuto di batteri
vivi, e si eseguono determinazioni batteriche quantitative seriate in
un arco di tempo di 2 h.
In caso di sospetto di immunodeficienza da
deficit del complemento
si
valuta l'attività complementare totale del siero (CH50) e i livelli
sierici di C3 e C4 e se uno di questi risulta basso si procede con la
titolazione della via classica e della via alternativa e con il
dosaggio dei singoli componenti complementari. La prognosi varia da
immunodeficienza ad immunodeficienza.
La
strategia
terapeutica ha come concetti generali prevenzione delle
infezioni, terapia antinfettiva aggressiva alle prime avvisaglie di
infezioni, se c’è deficit anticorpale terapia sostitutiva con
immunoglobuline e quando possibile rimozione della causa.