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SINDROME DI LUISS BARR
(IMMUNODEFICIEZA CON ATASSIA TELEEANGECTASIA)
La
Sindrome
di Luiss Barr è
una patologia genetica costituita da una atassia cerebellare e da
teleangectasie oculocutanee associate ad immunodeficienza, da cui anche
il nome
immunodeficienza
con atassia-teleangectasia.
Il gene difettoso è il gene
ATM,
fondamentale nell’identificazione
delle rotture della doppia elica del DNA. Si ha per tanto un difetto
nella
riparazione del DNA
con fragilità cromosomica, cui consegue anche
una aumentata sensibilità a radiazioni ed aumenta il rischio
neoplastico (elevata insorgenza di neoplasie, soprattutto linfomi e
leucemie).
L’ immunodeficienza con atassia-teleangectasia esordisce con
difficoltà
deambulatorie, seguite da
atassia e disartria
con scomparsa della
deambulazione entro i 10 anni.
Intorno al III-IV anno di vita compaiono le
teleangectasie ed
intorno
al V-VI anno di vita diviene manifesta la suscettibilità alle
infezioni
con infezioni virali e batteriche ricorrenti.
L’immunodeficienza è
dovuta a difetto di differenziazione del linfociti T, il
timo
si
presenta atrofico con scarsa o assente differenziazione cortico
midollare.
L’atassia è dovuta a degenerazione diffusa progressiva della corteccia
cerebellare e delle corna posteriori del midollo.
E’ presente anche ritardo dell’accrescimento e della pubertà con
lesioni degenerative di ipofisi, testicoli ed ovaio.
Laboratoristicamente
si caratterizza per linfopenia con deficit
progressivo dei linfociti T, bassi livelli di IgG ed aumentati livelli
di IgM ed elevati livelli di α-fetoproteina.
I soggetti affetti da immunodeficienza con atassia-teleangectasia non
devono essere esposti a radiazioni e a vaccini con virus attenuati.
La
terapia
dell’ immunodeficienza con atassia-teleangectasia si basa su
somministrazione di immunoglobuline per compensare il deficit di IgG,
somministrazione di antibiotici e fisioterapia respiratoria.
Non sono disponibili trattamenti per arrestare o limitare il deficit
del sistema nervoso centrale.
La
prognosi
quod vitam, nonostante l’impiego della terapia, è segnata
da una riduzione dell’aspettativa di vita con exitus in 30-40 anni, la
prognosi quod valetitudinem è grave con importanti Handicap motori e
mentali.
SINDROME
DI GEORGE
La
sindrome
di di George è una patologia genetica associata a
delezione del cromosoma 22q11 che determina anomalie di sviluppo della
III e IV
tasca brachiale che, a partire dalla VI settimana, di
gestazione dà origine l’
epitelio
timico, la cui alterazione determina
immunodeficienza da deficit di linfociti T. Dalla III e IV tasca
brachiale derivano anche
paratiroidi,
arco aortico ed alcune porzioni
della faccia per cui nella sindrome di George, oltre
all’immunodeficienza, si presentano anche ipoplasia paratiroidea,
alterazioni dei grandi vasi e dismorfismi facciali, già evidenti alla
nascita.
L’
ipoplasia paratiroidea
determina una importante ipocalcemia
con comparsa di tetania grave già nelle prime ore di vita, da trattarsi
tempestivamente con somministrazione di calcio e vitamina D
Le
malformazioni
cardiache più frequenti nella sindrome di George sono
destroversione dell’arco arco aortico, stenosi polmonare, tetralogia di
Falllot, comunicazione inter atriale, comunicazione inter ventricolare
ed atresia polmonare. Tali malformazioni mettono in imminente pericolo
di vita il neonato che necessita di intervento cardiochirurgico precoce
per la correzione della malformazione.
I
dismorfismi facciali
conferiscono al neonato affetto da sindrome di George un aspetto
caratteristico con micrognazia, attaccatura bassa dei padiglioni,
taglio mongolide, ipertelorismo e bocca di pesce.
Tetania,
insufficienza cardiaca e malformazioni facciali sono molto più evidenti
dell’ipoplasia timica, per tanto paziente giunge per tanto ad
osservazione clinica per questi motivi.
Se la terapia antitetanica (intesa come terapia contro la tetania e non
contro l’infezione da tetano) a base di calcio e vitamina D3 e la
correzione cardiochirurgica delle malformazioni cardiache hanno buon
esito e non sopraggiunge l’exitus nelle prime settimane di vita per
tetania o insufficienza cardiaca diviene manifesta l’immunodeficienza
da deficit di linfociti T.
L’
immunodeficienza
si manifesta con episodi infettivi ricorrenti (P.
carinii, candidosi etc.) e diarrea persistente. La gravida delle
manifestazioni dell’immunodeficienza è variabile in funzione
dell’alterazione genetica alla base della mattia.
Esistono diverse
delezioni del 22q11 in grado di determinare sindrome di George, si può
avere completa assenza del
timo
(quindi assenza completa delle cellule
T) che si esprime con una immunodeficienza grave tipo SCID si può
provvedere al trapianto di timo.
Più comunemente lo sviluppo timico è
solo parzialmente ridotto e la gravità dell’immunodeficienza dipende
dall’ammontare del tessuto timico residuo; in caso di presenza di timo
ipoplastico si somministrano ormoni timici.
Da evitarsi i vaccini con virus attenuati. Oltre alle terapie già
descritte per i vari aspetti della sindrome di George la terapia si
avvale anche di trasfusioni di sangue e plasma irradiati.
SINDROME
DI WISKOTT ALDRICH (WAS)
La
Sindrome
di
Wiskott Aldrich è una patologia legata al cromosoma X (X
p11), a
trasmissione genosomica recessiva, che determina una carenza di
WASP.
La funzione di questa proteina è in parte ancora sconosciuta ma sembra
essere coinvolta nei segnali di trasduzione per la riorganizzazione del
citoscheletro, necessari per l’attivazione delle cellule T.
Mutazioni
di questa proteina sono state identificate anche in pazienti con
trombocitopenia
legata al cromosoma X.
La
clinica
è rappresentata dalla classica triade trombocitopenia,
dermatite atopica ed immunodeficienza.
La
trombocitopenia
determina manifestazioni emorragiche prevalentemente
a carico della mucosa dell’apparato digerente, con ematemesi e melena,
e delle vie urinarie con ematuria, meno frequenti ma assai temibili
sono invece le emorragie cerebrali.
La
dermatite atotica
si caratterizza per manifestazioni eczematose di natura allergica
(allergie multiple con elevati livelli di IgE)con possibile
impentigizzazione.
L’
immunodeficienza
si caratterizza per ricorrenti infezioni batteriche,
virali ed opportunistiche, con un progressivo decadimento dei linfociti
T, alterazione dei livelli anticorpali IgM ridotte ed IgA ed IgE
elevate ma con IgG normali.
Nei soggetti affetti da sindrome di
Wiskott-Aldrich
neoplasie
e linfomi sono 100 volte più frequenti.
E’ importante la
diagnosi
prenatale, nelle famiglie in cui è nota la
mutazione genetica è possibile diagnosi prenatale con indagine sui
villi coriali.
La
prognosi
è infausta con exitus in 6 anni che si verifica
prevalentemente per infezioni (60%), meno frequentemente per emorragia
(5%) e tumori (5%).
L’unica
terapia
risolutiva è il trapianto di midollo. Quando non
possibile si ricorre a terapia sostitutiva con somministrazione di
immunoglobuline, splenectomia (migliora la componente
trombocitopenica), trasfusioni e trattamento delle infezioni e della
sintomatologia gastrointestinale.