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IMMUNODEFICIENZE ACQUISITE O SECONDARIE


Le immunodeficienze secondarie o acquisite sono così chiamate perché conseguenti a differenti condizioni patologiche che con meccanismi patogenetici vari e talora sconosciuti determinano un difetto della risposta immunitaria.
I quadri clinici sono spesso complessi con segni e sintomi dell’immunodeficienza che si aggiungo a quelli della patologia di base.
Alcune immunodeficienze acquisite sono transitorie e si risolvono con la rimozione della causa scatenante, altre sono permanenti.

La manifestazioni cliniche dell’immunodeficienza secondaria, il tipo di infezioni ricorrenti e le procedure di approfondimento diagnostico sono in dipendenza del tipo di componenti del sistema immune, sono le stesse di tutte le immunodeficienze e sono già state trattate nelle generalità delle immunodeficienze.
Le immunodeficienze acquisite colpiscono generalmente adulti ed anziani e la loro incidenza aumenta con l’età; talvolta le si possono ritrovare anche in bambini e addirittura neonati.

Alcune immunodeficienze secondarie possono essere già presenti alla nascita, acquisite dal feto durante la gestazione per trasmissione di infezioni materne: è il caso delle infezioni congenite sostenute da HIV, rosolia, citomegalovirus, herpes virus.
Alcune immunodeficienze acquisite possono presentarsi nel periodo post natale per infezioni da morbillo, rosolia, parotite, mononucleosi, varicella, epatite, parotite ed anche influenza. In questi casi si istaura un circolo vizioso poiché l’infezione causa immunodeficienza che a sua volta causa infezioni.
Tra le immunodeficienze acquisite da infezione la più frequente è l’ADIS, per la discussione della quale si rimanda a trattazione specifica.

Le immunodeficienze acquisite possono essere dovute anche a patologia neoplastica.
Le neoplasie più spesso determinanti immunodeficienza sono le neoplasie ematologie (prevalentemente leucemie e linfomi). L’immunodeficienza acquisita in corso di neoplasie è più spesso causata della terapia antineoplastica (radioterapia e chemioterapia determinano immunodeficienza) che dal tumore in se.

Tutte le patologie croniche di lunga durata possono determinare immunodeficienza. I meccanismi principali con cui ciò avviene sono principalmente:
  • Protido-dispersione: la perdita di proteine sieriche determina un deficit anticorpale secondario con ipogammaglobulinemia di notevole entità. La perdita di proteine può avvenire attraverso il rene, generalmente per sindrome nefrosica, la cute per lesioni estese (es. ustioni gravi e dermatiti diffuse) ed l’apparato digerente per enteropatie protidodisperdenti (es. Morbo di Chron, rettocolite ulcerosa, linfangectasia intestinale etc.). I soggetti con protido dispersione sviluppano immunodeficienza con aumentata suscettibilità alle infezioni sostenute dai principali microrganismi gram +. La correzione della patologia di base risolve l'immunodeficienza, se ciò non è possibile terapia sostitutiva ed per la protidodispersione intesitnale si può ottenere beneficio dalla somministrazione di trigliceridi a catena intermedia che riducono la perdita di Ig e di linfociti dal tratto GI.
    La patologia intestinale però può determinare immunodeficienza anche tramite malassorbimento.
  • Malnutrizione: per malnutrizione si intendono sia i deficit alimentari per carente di proteine o zinco (carenza di zinco=ipoplasia timica) che tutte quelle patologie di intestinali compromettenti l’assorbimento dei nutrienti che quelle di tipo dismetabolico compromettenti la disponibilità dei substrati necessari alla sopravvivenza ed al funzionamento delle cellule effettrici del sistema immune. Questo tipo di immunodeficienze sono più spesso dovute a un deficit dell'immunità cellulare con anergia cutanea, ridotto numero di linfociti T, scarse risposte proliferative ai mitogeni e agli antigeni, deficit della produzione di linfochine (interferone), e deficit dell'attività citotossica. I livelli di anticorpi secretori possono essere diminuiti, normali o aumentati. Il grado della compromissione immunitaria dipende dalla gravità e dalla durata della malnutrizione e dalle patologie sottostanti. Con il ripristino di uno stato nutrizionale adeguato, quando possibile, l’immunodeficienza regredisce rapidamente.
  • Deficit splenico: la milza fa parte del sistema reticolo-endoteliale deputato all’eliminazione dei microorganismi circolanti ed è anche sede di produzione anticorpale. I soggetti privi di milza (per asplenia congenita o splenectomia splenectomizzati) o con milza funzionalmente incompetente (aplasia funzionale per anemia falciforme, tesaurismosi, etc.) sviluppano immunodeficienza con ricorrenti infezioni batteriche a decorso rapidamente progressivo sostenute da Haemophilus influenzae, Escherichia coli, pneumococchi e streptococchi, e più raramente anche altre infezioni. La prognosi in genere è buona.
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