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MACROGLOBULINEMIA DI WALDENSTROM
La
macroglobulinemia
di Waldenstromè
una patologia
proliferativa monoclonale della linfocitopoiesi B,
caratterizzata
da secrezione di
immunoglobuline monoclonali della classe IgM.
La cellule
neoplastica principale è il linfocito linfoplasamcitoide, sebbene la
popolazione cellulare del clone neoplastico possa considerarsi mista
con
contemporanea presenza, seppur in minor parte, di piccoli linfociti
maturi,
plasmacellule e talvolta anche di immunoblasti.
La malattia
colpisce prevalentemente l’adulto anziano con una età mediana di 63
anni ed ha
una leggera predilezione per il sesso maschile.
Talvolta le
manifestazioni
cliniche d’esordio possono mancare con diagnosi casuale
nel
corso di accertamenti eseguiti per altro motivo.
Nella
malattia in atto l’espressione clinica è etereogenea con segni e
sintomi,
variamente associati tra loro, che dipendono dall'espansione
della massa neoplastica, della presenza in circolo componente M e dalla
sua deposizione a livello tissutali.
Segni e sintomi dipendenti dall'
espansione
del clone neoplastico sono riconducibili a
- infiltrazione
midollare
determina scompenso mieloide
con anemia, leucopenia e piastrinooenia;
- infiltrazione
degli organi linfoidi
scondari determina linfoadenomegalia e/o splenomegalia nel
20-40% dei casi; l’interessamento
linfoghiandolare determina tumefazione linfonodale simmetrica, molle,
indolente e mobile
sui piani sottostanti; può essere presente anche epatomegalia.
Segni e sintomi dipendenti dalla
componente M in circolo sono riconducibili ad un aumento
della viscosità del sangue con
rallentamento di circolo ed ipossia e sintomi minori quali cefalea e
vertigini e o più gravi come la sindrome da iperviscosità, la
quale, più frequente rispetto al Mieloma Multiplo interessa
prevalentemente:
- occhio
con dilatazione ed aumento della tortuosità dei vasi retinici con
>emorragie retiniche, edema della
papilla, riduzione del visus
- SNC cefalea
vertigini, nistagmo, acufeni,difficoltà di concentrazione e di memoria
e quadri
variabili di sonnolenza che può
progredire fino al coma
paraproteinemico
La
deposizione
della componente M a livello tissutale può essere causa di:
- coinvolgimento
renale
(meno frequente rispetto la MM)
dovuto a deposizione nella membrana basale glomerulare ed amiloidosi
che si
manifesta cone sindrome nefrosica;
- polineuropatia
demielinizzate si riscontra
nel 5-10% dei pazienti, sostenuta da attività anticorpale antimielinica
della
componente M;
- Amiloidosi
AL presente in meno 5% dei pz.;
Possono essere presente inoltre manifestazioni
emorragiche secondarie sia all’iterazione della componente monoclonale
con
le piastrine
de i fattori della coagulazione, che alla
piastrinopenia da scompenso mieloide.
Relativamente alle manifestazioni dipendenti dalla componente
M si possono presentare
anche i quadri clinici della crioglobulinemia tipo I e tipo II e della
malattia
emolitica da agglutine fredde.
Rispetto al
MM mancano le alterazioni osteolitiche.
Laboratoratoristicamente
la
componente M
determina protidemia
totale sempre elevata con elettroforesi
sierica che mostra
un picco monoclonale a base stretta in
zona o; mentre è rara la
proteinuria di Bence Jones e quando presente è più spesso di lieve
entità. Correlato alla presenza della componente M è anche l'aumento
della VES
Lo
scompenso
mieloide determina la presenza di anemia, solitamente
normocromica e
normocitica con aspetto impilato delle emazie allo striscio, a cui
possono
associarsi neutropenia e/o piastrinopenia. Nonostante la neutropenia si
ha
leucocitosi, per aumento della componente linfocitaria e quindi
inversione
della formula leucocitaria.
A differenza
del mieloma multiplo la calcemia e l’azotemia sono normali.
L'
esame citologico del
midollo osseo evidenzia
infiltrazione ad opera di linfociti linfoplasmacitoidi, superiore al
30% che
può arrivare fino alla totale sostituzione.
La sopravvivenza media è
di 5 anni con morte
per infiltrazione plasmacellulare con patologia d’organo o accidenti
vascolari.
La
terapia
si basa su:
- agenti
alchilanti quali chlorambucil e
ciclofosfamide
- plasmaferesi
ed analoghi delle purine
(fludarabina e clorodeaosssiadenosina)
- Rituximab
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