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Accertemanti per l'obesità
Una volta appurato lo stato di obesità è necessario valutare gli effetti dell’obesità.
In verità gli effetti dell’obesità sono ubiquitari: un organismo che è tarato per sostenere e rifornire 80kg di cristiano se si trova a dover sostenere 120kg viene sottoposto in toto ad iperlavoro ed usura e va in difficoltà in tutte le sue componenti, tutti gli organi e apparati soffrono.
E opportuno richiedere quindi esami ematochimici:
- Emocromo: in genere in medicina si fa di default per qualsiasi cosa, in questo caso valuta la funzionalità emopoietica, spesso c’è poliglobulia per soddisfare le richieste di ossigeno
- Assetto lipidico: i grassi oltre che nel tessuto adiposo circolano anche nel sangue; si valutano triglicerdi, colesterolo totale, HDL, LDL
- Glicemia: per la presenza di diabete, l’obesità è una causa di diabete
- Indici di funzionalità epatica: il fegato ha funzioni digestive producendo la bile che serve per digerire i grassi ed è implicato nel metabolismo di grassi e zuccheri
- Indici di funzionalità renale: può essere danneggiato dagli effetti vascolari dell’obesità e da un eccessiva assunzione di proteine
- FT3, FT4, TSH: è opportuno richiedere anche la funzionalità tiroidea poiché gli ormoni tiroidei sono i maggiori responsabili del metabolismo basale e del consumo energetico
Complicanze e Comorbilità
Molto importante è l’associazione con il
diabete che aumenta notevolmente il rischio cardiovascolare e l’obesità è una delle cause del diabete.
Un organismo pieno di tessuto adiposo, per evitare l’accumulo di altro tessuto adiposo rende le sue cellule meno sensibili all’insulina (l’insulina fa entrare i grassi nelle cellule) e si instaura così resistenza periferica all’insulina che è uno dei meccanismi patogenetici alla base del diabete.
Le
dislipidemie connesse all'obesità, determinano danni vascolari, aterosclerosi ed incrementano il rischio di eventi trombo-embolici.
Inoltre l’eccesso di colesterolo è un fattore patogenetico anche della litiasi biliare e delle conseguenti patologie della colecisti, le alterazioni del metabolismo del colesterolo (che è precursore degli androgeni) causano anche alterazioni ormonali con impotenza e deficit erettili.
Spesso si associa ad obesità anche ipertensione per incremento delle resistenze periferiche
L’ associazione di ipertensione arteriosa, diabete ed obesità è nota come
sindrome metabolica ed aumenta esponenzialmente il rischio cardiovascolare.
L’eccesso di grasso inoltre altera i metabolismi intracellulari determinando degenerazione grasse di virtualmente tutti i tipi di cellule, con
steatosi.
La steatosi più nota è quella epatica ma la degenerazione grassa interessa spesso anche muscoli striati, miocardio, corteccia surrenale ed intestino.
Danni da da obesità si verificano carico dell’apparato gastro-enterico oltre che per degenerazione grassa anche che per via della iperalimentazione: deve fare un sacco di lavoro in più!
Tipica è la steatosi epatica non alcolica (degenerazione grassa del fegato) o anche alcolica se l’iperalimentazione del soggetto obeso comprende anche ingestione di notevoli quantità d’alcool, d’altronde che fai con la salamella non te lo fai un bel chianti?
L’enorme mole di cibo che arriva allo stomaco ne causa dilatazione con reflusso gastroesofageo.
L’eccesso di grasso in alcune zone può determinare effetti compressivi, tipica è la compressione in posizione supina, durante il sonno, delle vie aeree con sviluppo di
sindrome da apnee ostruttive del sonno.
Il maggior carico che deve sopportare l’
apparato osteo-articolare causa disturbi articolari di tipo artrosico (obesità è un fattore di rischio per artrosi) ma anche disturbi tendinei e fasciali.
Sono frequenti i disturbi della
cute, oltre ad accumuli cutanei di grasso (xantomi), l’aumento della sudorazione e delle secrezioni cutanee, trattenute nelle spesse pieghe della pelle, determinano macerazioni cutanee e favoriscono la proliferazione di funghi e di batteri, rendendo particolarmente frequenti le infezioni intertriginose.
L’obeso non mangia solo grassi, uno che mangia tanto mangia di tutto, quindi sono spesso presenti anche patologie da eccessiva assunzione di proteine come la gotta ed i disturbi renali.
L’obesità inoltre e considerata un fattore di rischio anche oncologico, soprattutto per i tumori del colon e del seno.
L'obesità può anche essere causa di problemi psicologici.
Insomma l’obesità è un disastro ed è considerata fattore di rischio per praticamente tutto!
Terapia dell'obesità
Il
trattamento dell’obesità prevede prima di tutto il cambiamento delle abitudini di vita ed alimentari volte alla riduzione del peso corpereo.
Il detto della nonna magna la metà e movite il doppio è sempre valido, ma la dieta va fatta oltre che con una riduzione quantitativa dell'introito calorico, anche degli aggiustamenti qualitative cambiando in toto le abitudini alimentari raggiungendo un risultato che sia stabile nel tempo.
La
dieta deve essere ipocalorica, equilibrata e prevedere piccoli e frequenti pasti distribuendo l’apporto calorico nell’arco di tutta la giornata.
La dieta deve avere un basso contenuto di grassi, con predilezione per i grassi monoinnsaturi, basso contenuto di zuccheri semplici (glucosio e saccarosio) privilegiando carboidrati a lento assorbimento (amidi) ed alimenti a basso indice glicemico, elevato contenuto di fibre, limitare il consumo di alcolici, succhi di frutte e bibite zuccherate in genere.
Alla dieta è duopo associare attività fisica di tipo aerobico.
Possono essere indicati anche interventi psicocomportamentali di supporto, autocontrollo e gestione dello stress. Spesso disagi di tipo psicologico si traducono in iperalimentazione.
In soggetti con indice di massa corporea superiore a 30 è indicato anche il trattamento farmacologico:
Orlistat inibisce la lipasi intestinale diminuendo l'assorbimento dei grassi;
Fentermina e
Lorcaserin sopprimo l’appetito.
Per pazienti con indice di massa corpereo superiore a 40 c’è indicazione per la
chirurgia bariatrica (interventi sullo stomaco che ne riducono la capienza come cerchiaggio o resezioni).