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PERICARDITE ACUTA


La pericardite acuta è un processo infiammatorio del pericardico della durata inferiore a due mesi, nella maggior parte dei casi ad eziologia infettiva, talvolta recidivante.

Il sintomo più frequente nella pericardite acuta è il dolore, tipicamente localizzato si sede retrosternale sinistra ad irradiazione verso il dorso e le spalla; spesso è presenta anche la febbre (60%) dei casi, senza andamento specifico, talvolta accompagnata da sintomi generici di infezione (astenia, malessere, dolori ossei etc. …) o specifici, indicativi della localizzazione primaria del processo infettivo in altra sede (es. diarrea, tosse etc. …); nel 30% dei casi è presente anche dispnea, quando c’è ortopnea è indice di tamponamento cardiaco.
Talora sono presenti anche sintomi dovuti a compressione delle strutture mediastiniche quali disfagia (compressione esofagea), tosse (compressione tracheo-bronchiale), dispnea (compressione del parenchima polmonare), singhiozzo (compressione del nervo frenico), disfonia (compressione del laringeo ricorrente).

Il reperto obiettivo più significativo sono gli sfregamenti pericardici, rumori tipici simili alla pressione sul “cuoio nuovo”, che si accentuano con la pressione della membrana dello stetoscopio.
Sono generati dall’attrito tra i foglietti pericardici, quando il versamento pericardico diventa abbondante gli sfregamenti tendono a scomparire ed appaiono i segni e sintomi della disfunzione diastolica.
L’aumento di volume del pericardio ostacola riempimento!
Obiettivamente si apprezza turgore venoso, particolarmente evidente a livello delle giugulari, ben visibili a paziente seduto, turgide ed ipomobili o immobili. L’aia cardiaca (percussione) risulta essere aumentata con itto puntale interno all’aia.
Talora si possono percepire anche crepitii alveolari per compressione del parenchima polmonare.

Le alterazioni elettrocardiografiche sono simili a quelle dell’insufficienza coronarica con appiattimento o inversione dell’onda T, ed un onda di sofferenza endocardica differente dall’onda Q perché diffusa e non molto elevata.
Le alterazioni elettrocardiografiche si sviluppano lentamente e sono prevalentemente a carico del tratto ST con iniziale sopraslivellamento del tratto ST (aspetto a sella) che dopo molti giorni torna alla isoelettrica con inversione dell’onda T, anch’essa rientrante, dopo un periodo più o meno lungo da settimane ad anni sulla isoelettrica, con sottoslivellamento del tratto PR.
In presenza di abbondante versamento si ha riduzione del voltaggio di tutti i complessi.
Talora possono comparire anche turbe del ritmo.

La radiografia del torace è spesso normale, in presenza di abbondante versamento mostra un’incremento dell’ombra cardiaca con aspetto a fiasco.

L’ecocardiografia è la metodica di riferimento, evidenzia un area priva di echi (presenza di liquido che circonda il cuore.

La puntura sottoxifoidea, secondo Marfan, con ago lungo inserito in catetere di plastica, è obbligatoria in versamenti abbondanti e tamponamento per drenare il liquido e consente anche il prelievo per liquido per chiarirne gli aspetti eziologici.


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