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PERICARDIO E PERICARDITE
(sierosa, fibrinosa, purulenta, suppurativa, caseosa ed emorragica)
Il pericardio è il rivestimento protettivo e di scorrimento che avvolge
il cuore ed è formato da uno strato esterno (pericardio parietale),
intimamente connesso alla pleura ed al diaframma, ed uno interno
(pericardio viscerale), aderente al cuore ed all’origine dei grandi
vasi, separati da uno spazio (cavità pericardica) una avvolge il cuore-
La pericardite è uno stato infiammatorio del pericardio che si
accompagna a quote variabili di versamento.
La presenza di versamento non è sinonimo di pericardite, anche in
soggetti sani possono essere individuati versamenti, di tipo
trasudatizio, privi di significato clinico.
La pericardite si caratterizza per la presenza di uno stato flogistico
che determina versamento di tipo essudatizio nel sacco pericardico.
In relazione alla caratteristiche dell’essudato si distinguono in:
Pericardite
sierosa: l’essudato nella cavità pericardica è chiaro, di
tipo sieroso, con
infiltrato di sole cellule infiammatorie.
Le superfici pericardiche possono appaiono arrossate ed edematose, nel
liquido pericardico possono essere presenti anche cellule mesoteliali
derivanti dallo sfaldamento del mesotelio.
La pericardite sierosa può andare incontro a risoluzione spontanea con
riassorbimento del liquido infiammatorio o evolvere il pericardite
siero-fibrinosa e fibrinosa.
Pericardite sierofibrinosa: l’essudato nella cavità
pericardica è torbido, con infiltrato di
cellule infiammatorie e fiocchi di fibrina.
Le superfici pericardiche possono appaiono arrossate ed opache per
perdita del rivestimento mesoteliale con presenza nel liquido anche di
cellule mesoteliali e presenza di infiltrato infiammatorio anche sotto
al rivestimento mesoteliale.
L’evoluzione dipende dall’entità del versamento e dalla durata: si può
avere risoluzione con restitutio ad integrum per riassorbimento di
liquido e fibrina, o evoluzione fibrotica con formazione di aderenze.
Pericardite fibrinosa: l’essudato in cavità pericardica è
ricco di fibrina e poco liquido. La
scarsa fluidità del liquido e la poca lubrificazione ostacola lo
scivolamento dei foglietti con comparsa di sfregamenti pericardici. Se
si aggiunge anche versamento sieroso gli sfregamenti scompaiono.
La fibrina si deposita sulla superficie epicardica che può assumere
anche un aspetto grigiastro.
L’evoluzione dipende dall’entità del versamento e dalla durata: si può
avere risoluzione con restitutio ad integrum per fibrinolisi e
riassorbimento, o evoluzione granulomatosa o fibrotica.
Pericardite purulenta o suppurativa: l’essudato nella
cavità pericardica è denso, giallastro e ricco di pus.
E causato da localizzazione pericardica di infezioni, prevalentemente
piogene, che giungono al pericardio per continuità, disseminazione
linfatica, sepsi, traumi o interventi chirurgici.
L’evoluzione verso la restitutio ad integrum è rara, classicamente si
ha evoluzione in pericardite costrittiva con esiti fibrosi e/o
fibrocalcifici.
Pericardite caseosa: l’essudato nella cavità pericardica è
grumoso, bianco-giallastro. E’
tipico della tubercolosi e si associa a presenza di noduli miliari nel
liquido pericardico.
L’evoluzione è verso la pericardite cronica fibrocalcifica costrittiva.
Pericardite emorragica: l’essudato nella cavità
pericardica è emorragico con sangue misto a
fibrina e/o pus.
L’organizzazione dell’emorragia determina aderenze
fibrose, l’evoluzione e tipicamente verso la pericardite costrittiva.
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