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ECZEMA
L’
eczema è
una manifestazione cutanea eruttiva a carattere essaudativo
caratterizzata dalla presenza di vescicole epidermiche (
fase acuta) di
origine spongiosa causate da vasodilatazione capillare dermica con
stravaso di plasma che raggiunge l’epitelio, s’infiltra tra i
cheranociti dello strato spinoso e li distacca meccanicamente formando
cavita di dimensioni variabili ripiene di liquido (micro vescicole,
vescicole e bolle).
Le vescicole presentano uno strato superficiale
fragile che può rompersi e lasciar fuoriuscire il siero che ha la
tendenza a rapprendersi in croste giallognole (
fase sub acuta).
La
fase
cronica corrisponde alla lichenificazione con ispessimento
degli strati
epidermici, riduzione di elasticità ed eventuale formazione di
fissurazioni (ragadi).
I tre stadi dell’eczema possono essere
contemporaneamente presenti nello stesso paziente con nuove ondate
eruttive che si verificano anche in fase cronica.
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO
La
dermatite allergica
da contatto è generalmente sostenuta da un meccanismo
patogenetico dell'
ipersensibilità
di tipo IV in risposta a diversi allergeni
quali ioni metallici (Nichel, cromo, etc.), cosmetici (balsami profumi
etc), lattice e derivati, farmaci ad uso tipico.
Gli allergeni sono di
solito apteni che necessitano di legarsi con dei carrier (proteine più
grandi cellulari e della matrice) per diventare antigeni completi.
La reazione eczematosa permane per tutto il tempo che l’allergene resta
in contatto con la cute ed evolva da una
fase acuta con
vescicole
pruriginose, a contenuto chiaro che aumentano in gittate successive e
tendono alla rottura con possibile sovraesposizione di lesioni da
grattamento per il prurito , una
fase
subacuta con croste e squame che si
distaccano con cute rosso lucente ed una
fase cronica
lichenificazione con
ispessimento e perdita di elasticità.
Le tre fasi possono essere
presenti contemporaneamente con gittate eruttive vescicolari che si
presentano anche in fase subacuta e cronica.
La
localizzazione delle
lesioni dipende dall’applicazione dell’allergene e può suggerire quale
tipo di prodotto contiene l'allergene:
Cuoio
capelluto: tinture, shampi, balsami
Regione
oculare: colliri, lenti a contatto, cosmetici
Labbra:
dentifricio, rossetti, strumenti a fiato
Orecchie:
orecchini profumi, protesi auricolari e prodotti per capelli
Collo:
collane, etichette vestiti profumi
Tronco:
vestiti, farmaci topici
Ascelle:
deodoranti e prodotti per depilazione
Genitali
e perineo: assorbenti, prodotti igiene intima
anticoncezionali
Mani:
guanti in lattice, smalto per unghie gioielli
Gambe:
indumenti, prodotti depilazione Piedi scarpe, calze.
Il test di riferimento per la dermatite allergica da contatto è il
Patch
test.
Una volta identificato l’allergene la
strategia terapeutica
consiste
nell’allontanamento allergene e terapia topica steroidea per la
sintomatologia locale. In caso di acuzie severe può essere indicata
terapia sistemica con steroidi a basso dosaggio ed antistaminici.
Tra gli allergeni responsabili di dermatite da contatto il più
frequente è il
nichel,
ubiquitariamente distribuito che si ritrova i
molti oggetti ed alimenti. Per l’identificazione della presenza del
nichel in oggetti si usa il
test
al dimethyglycoxime: ovatta impregnata
di ammoniaca e si strofina l’oggetto per 30 secondi se il colore passa
dal rosa al rosso il test è positivo ed indicativo di presenza di
nichel, talora si possono avere dei falsi positivo legati alla presenza
di ferro in tal caso però dopo il passaggio dal rosa al rosso si ha
passaggio al marrone.
Frequente è anche l’allergia al
lattice,
sostanza che si ottiene
dall’albero della gomma ed è utilizzato per molti prodotti di uso
medico (guanti, cerotti, cateteri, ambu, agocannule etc. ..), mezzi
anticoncezionali (condom diaframmi), equipaggiamenti sportivi (pinne,
maschere etc.), oggetti per l’infanzia (tettarelle di gomma,
giocattoli, palloncini etc), indumenti (scarpe, impermiabili etc.) a
molto altro (tende per docce, borse acqua calda, francobolli,
pneumatici etc.). Spesso soggetti sensibilizzati al lattice (test
allergologici positivi per il lattice) non presentano comunque sintomi
in caso di esposizione al lattice, in questi casi è sufficiente allora
istruire il paziente sulle potenziali manifestazioni allergiche che
l’esposizione al lattice può causare; ed utilizzare misure preventive e
cautelari nelle condizioni di maggior rischio (es. interventi
chirurgici tubo endotracheale). In presenza di chiari sintomi dopo
esposizione al lattice la strategia terapeutica è la stessa delle altre
dermatiti allergiche da contatto.
DERMATITE IRRITATIVA DA CONTATTO
Lo stesso tipo di lesioni eczematose della dermatite allergica da
contatto possono verificarsi anche in
assenza di reazioni allergiche, per
stimolo
irritativo da agenti
chimici, fisici o biologici che determinano infiammazione
eczematiforme
per danno tossico diretto che compromette l’integrità dei lipidi dello
stato corneo.
Si parla in tal casi di
dermatite
irritativa da contatto.
Gli stimoli irritativi più frequenti sono saponi, detersivi,
(casalinghe), solventi e fattori da esposizione professionale
(parrucchieri, meccanici) ma anche feci ed urine (dermatite da
pannolino).
Alcune sostanze ad
alto
potere irritante determinano
eruzioni vescicolari pruriginose anche per breve contatto; le eruzioni
sono di norma più precoci rispetto alla dermatite da contatto allergica
ed al dolore si associano anche dolore e cociore.
Quelli a
basso potere
irritante sono dovute ad esposizione continuativa e si
manifestano con
eritema xerosi ed ipercheratosi.
La
strategia terapeutica
prevede l’allontanamento della sostanza
irritante e terapia topica con steroidi per alleviare i sintomi.
DERMATITE ATOPICA
La
dermatite
atopica è una dermatite autosomica poligenica sostenuta da
meccanismi
patogenetici di
ipersensibilità
di tipo IV in cui coesistono fenomeni
da ipersensibilità di tipo 1 IgE mediata con CD4 di memoria
differenziati prevalentemente in Th1 e deficit enzimatici (delta 6
denaturasi).
Le manifestazioni cliniche della dermatite atopica possono essere
secondarie a contatto tra allergeni e cute o attraverso altre vie quali
la mucosa respiratoria e la mucosa intestinale.
Gli allergeni che penetrano per via cutanea son per lo più allergeni
inalanti.
La cute dei soggetti atopici presenta una alterata funzione barriera
con allergeni aerei capaci ti penetrare direttamente per via
transdermica attraverso la cute.
Le
manifestazioni
cliniche si manifestano generalmente a pochi mesi
dalla nascita e differiscono in base al periodo della vita:
Lattanti:
insorge entro i primi tre mesi di vita con focolai eruttivi
eczematosi caratterizzati da vescicole e croste localizzate al volto
con risparmio periorifiziali
Infanzia:
insorge entro 2-3 anni e regredisce entro 12 anni, le
lesioni eruttive presentano una minore componente congestizia sono
localizzate a collo, nuca, pieghe cutanee ed aree del volto
precedentemente risparmiate.
Adolescente
ed adulto coinvolgimento cutaneo diffuso con cute secca
ittiosiforme prevalentemente al collo e tronco.
Per la
diagnosi
ci si basa sulla presenza
di criteri maggiori quali prurito, localizzazione e tipicità lesini,
evidenza di atopia personale
o famigliare e criteri minori quali xerosi o ittiosi, presenza di igE
elevate, comparsa dei sintomi nei primi mesi di vita
L'iter diagnostico prevede necessariamente l’identificazione
dell’allergene tramite test allergologici.
La
strategia
terapeutica prevede l’allontanamento dell’allergene e
terapia locale per alleviare i sintomi con garze e bende umide,
emolienti e drenaggio delle vescicole, ed eventualmente trattamento
antiinfiammatorio con corticosterodi topici antistaminici sistemici ed
antibiotici topici in caso di sovrainfezioni.