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Ipercalcemia

L’ipercalcemia è quella condizione in cui i livelli di calcio salgono al di sopra del limite massimo di 10.5 mg/dl.

La clinica dell’ipercalcemia varia da asintomatica a molto grave, a secondo dei livelli di calcio nel sangue:

tra 10.5 mg/dl e 12 mg/dl: asintomatico o com manifestazioni molto lievi all'avvicinarsi di 12 mg/dl

tra 12 mg/dl e 15 mg/dl: manifestazioni lievi quali astenia, poliuria, nefrocalcinosi

oltre 15 mg/dl: manifestazioni gravi a carico del SNC, apparato gastrointestinale e cuore

A livello muscolare si manifesta affaticabilità, prevalentemente ai muscoli distali, fino ad una astenia intensa.
L’eccesso di calcio nel sangue determina un aumento della diuresi (poliuria) ed un aumento dell’escrezione di calcio (ipercalciuria) che può causare nefrocalcinosi ricorrente.

A livello del SNC si va da labilità emotiva e sonnolenza, passando per disturbi mnesici e turbe dell’ideazione fino al coma.

A livello cardiaco l’ipercalcemia causa turbe del ritmo anche di gravità notevole che possono condurre all’arresto cardiaco.

Per deposizione del calcio in eccesso sottoforma di sali di calcio si possono avere anche cheratite a banda (deposizione nella cornea) tendinite calcifica, condrocalcinosi (deposizione nelle cartilaggini articolari) nefrocalcinosi e pancreatite.

In soggetti con ipercalcemia anche modesta o addirittura con livelli di calcio nella norma, per un brusco aumento di calcemia si può instaurare una crisi acuta con alterazioni del sensorio da stato soporoso a coma, necrosi tubulare acuta con IRA, bradicardia ed arresto sinusale.

Le cause dell’ipercalcemia sono molteplici e varie: patologie ossee con esaltata attività osteoclastica, insufficienza renale, terapia con sali di litio, terapia con diuretici tiazilici, sindromi paraneoplastiche, malattie granulomatose croniche, mieloma multiplo etc.
La causa di ipercalcemia più frequente è però l’iperparatiroidismo.